Virus, la pandemia ha «rubato» due anni di vita ai bresciani

Nel 2020 l’aspettativa di vita dei maschi scenderà a 79 anni, mentre sarà di 84,5 per le donne
Il Covid ci ha tolto degli anni: si è abbassata l’aspettativa di vita - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il Covid ci ha tolto degli anni: si è abbassata l’aspettativa di vita - Foto © www.giornaledibrescia.it
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In soli tre mesi di emergenza sanitaria per il Covid 19 i maschi bresciani hanno perso mediamente due anni di vita nel rapporto annuale, 1,45 anni le donne. Ma se ci limitiamo al solo dato stagionale, con l’incremento di morti rispetto al normale a tripla cifra, l’aspettativa di vita dei maschi bresciani è scesa di 5,2 anni mentre per le donne il decremento è di 3,87 anni.

Si tratta dell’evento di maggior impatto demografico sulla nostra provincia dal dopoguerra. Sono i risultati di uno studio in fase di pubblicazione elaborato sui dati forniti dall’Istat da parte del Covid Crisis Lab, un laboratorio di ricerca sulla crisi derivata dal Coronavirus creato dall’Università Bocconi di Milano.

Coordinato dalla prof. Alessia Melegaro, lo studio ha preso in considerazione le cinque province più colpite dal virus in rapporto al numero di abitanti: 4 lombarde, Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi e una emiliana, Piacenza. L’impatto del virus sulle varie province è stato differente nei valori, ma comunque molto pesante per quanto concerne l’aspettativa di vita. Il professor Simone Ghislandi è tra i gli autori della ricerca. «Per arrivare a quei numeri - spiega - è stato calcolato il tasso di mortalità, che indica il rapporto tra il numero dei decessi in una determinata area in un periodo di tempo rispetto alla quantità della popolazione.

I numeri relativi ai decessi giornalieri sono stati forniti dall’Istat nel periodo compreso tra il 1 gennaio ed il 15 aprile. Inoltre, i dati sono stati calcolati comparandoli al quadriennio 2015-2019. L’aspettativa di vita, invece, si calcola con il tasso di mortalità suddiviso per fasce d’età, il numero di decessi della popolazione per ogni classe d’età.

Analizzando il maggiore incremento di morti avvenuto a Brescia in questo periodo rispetto agli ultimi anni, ovvero 3671 decessi in più, si evince che se nel 2017 l’aspettativa media di vita di un bresciano maschio era di 81,2 anni e di una femmina era di 86 anni ora è diventata di 79 anni per gli uomini e 84,5 per le donne.

Questo non significa - spiega Ghislandi - che questo dato rimanga nei prossimi anni. Nel nostro calcolo tuttavia abbiamo dato per scontato un ritorno a tassi di mortalità normali fra giugno e dicembre prossimi escludendo una seconda ondata di Covid». L’aumento delle vittime è decisamente più alto e sproporzionato rispetto al normale negli ultrasettantenni come si legge nella tabella riportata a fianco sugli incrementi dei decessi e la percentuale di rischio fra le varie fasce d’età. Il paragone con la spagnola.

Nello studio firmato della Bocconi la pandemia del Covid-19 viene spesso confrontata con la pandemia influenzale del 1918, detta la spagnola, la più grave dell’ultimo secolo, dove l’aspettativa di vita per in Italia diminuì di ben 15 anni. «Ma il Covid è stato meno grave di quell’influenza che si assommò agli effetti della guerra. E la spagnola fece molte vittime anche fra i giovani, cosa che non è avvenuta con questo coronavirus».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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