«Violati diritti e dignità umana»: risarcito ex detenuto
«Il pregiudizio di cui all'articolo 69, comma 6, lett. b) della legge n.354/1975 è costituito dall'inosservanza da parte dell'amministrazione di disposizioni previste dalla presente legge e dal relativo regolamento dalla quale derivi al detenuto o all'internato un attuale e grave pregiudizio all'esercizio dei diritti».
Lo scrive il giudice civile del tribunale di Brescia Giuseppe Magnoli nella sentenza con la quale dispone un risarcimento di oltre 14mila euro da parte del Ministero di Giustizia nei confronti di Carmelo Gallico, 54 anni.
Ha trascorso 2090 giorni in carcere tra Canton Mombello di Brescia, Nuoro Badu e Carros, Roma Rebibbia, Cuneo, senza acqua calda, e Favignana dove per un periodo tra marzo e aprile 2009 Gallico è stato rinchiuso in una cella di 32 metri quadri con altri nove detenuti.
«La legge 354/1975, per quanto qui rileva, ed in attuazione del principio costituzionale di cui all'art.27, comma 3, della Carta Fondamentale ("le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannati"), stabilisce espressamente che il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità, e deve assicurare il rispetto della dignità della persona», ha scritto il giudice bresciano nella sentenza.
«Questo provvedimento ha un significato fondamentale e spero serva a trovare soluzioni definitive per la situazione carceraria in Italia», ha dichiarato Gallico. L’ex detenuto spiega che «questa è stata una battaglia che ho portato avanti per ristabilire un principio di civiltà all'interno del carcere». Per il suo legale, l'avvocato Andrea Arcai, «la speranza è che questa sentenza non si limiti al risarcimento economico, ma serva all'Italia a mettersi in regola come da tempo chiede l'Europa per le condizioni di vita nelle nostre carceri».
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