Vigili del fuoco volontari, squadre dimezzate per protesta
Solo tre operatori per ogni turno. Trentasei ore a ranghi ridotti quelle che i 18 distaccamenti dei Vigili del Fuoco volontari bresciani hanno vissuto dalle 20 di lunedì a questa mattina. Obiettivo: rendere non operativi i distaccamenti, dal momento che le squadre devono essere composte al minimo di 5 pompieri.
Una forma di protesta, quella attivata, per la mancata fornitura di dispositivi di protezione individuale (in sigla «dpi», di fatto giacche, guanti e pantaloni antifiamma, noti anche come Nomex, ed elmetti). Una scarsità che i volontari avevano già stigmatizzato in una lettera inviata a dicembre dall’associazione provinciale dei Vvf volontari (che raccoglie circa 400 donne e uomini) alla Direzione regionale, dopo la quale non sono sortite le sperate novità: quello assegnato loro, lamentano i volontari, è spesso materiale datato, già usato e dismesso da vvf permanenti, non più idoneo e privo dei trattamenti antifiamma periodici.
Certo anche il personale permanente (i «professionisti») non se la passa bene: oltre che per l’assenza di un secondo «nomex» previsto, anche per le prospettive contrattuali che si profilano a dir poco paradossali.
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