Vicino a chi è più fragile, il Vescovo: «Rimaniamo uniti gli uni agli altri»
«Non possiamo dimenticare chi è più fragile, chi è più debole o chi si trova in situazioni problematiche. Dobbiamo rimanere profondamente uniti gli uni agli altri, partendo proprio dal messaggio che il vangelo oggi ci offre, perché il Natale è la sorgente di tutto».
È con questo intento che il vescovo Pierantonio Tremolada ha trascorso il giorno di Natale portando presenza e vicinanza affettuosa ai carcerati, ai fragili, a chi si trova a vivere condizioni disagiate. Gesti che si rinnovano anno dopo anno nella pienezza del messaggio evangelico.
A Verziano e a Canton Mombello
Una giornata che si è aperta di buon mattino con la visita alle detenute e ai detenuti del carcere di Verziano. Qui monsignor Tremolada ha ricordato come il Natale descritto nei vangeli sia il risplendere di una luce nella notte. Un bagliore che si manifesta ai pastori per annunciare la nascita del Messia. «Ho voluto ricordare a chi ho incontrato che non siamo mai soli, c’è sempre una luce che ci accompagna. Per questo, in qualsiasi condizione, in qualsiasi situazione è possibile contare su questa presenza, su questo aiuto che viene dall’alto, perché viene proprio da Dio» ha detto il vescovo.
Anche nella giornata di santo Stefano monsignor Tremolada varcherà la soglia di un altro carcere, quello di Canton Mobello in città. Qui, alle 9.30, sarà celebrata la messa. «Sento questi momenti necessari e importati per dare un segno concreto di vicinanza» .Alla mensa Menni
Un'atmosfera accogliente, calda e festante. Così la mensa Menni, anche oggi, come ogni giorno dell'anno, ha aperto le proprie porte ai tanti che vivono situazioni di emarginazione grave.
La mensa, luogo di riferimento per chi vive nel disagio, è nata in occasione del Giubileo del 2000 su impulso della Caritas diocesana, delle Suore Ancelle della Carità (proprio a suor Eugenia Menni, superiora generale della congregazione, è dedicata la struttura) e di altre realtà caritative della Diocesi. Gestita dall’associazione Casa Betel 2000, vede transitare 1.500 persone all’anno per oltre 50mila pasti serviti. Per il giorno di Natale i responsabili e i volontari che si alternano al servizio hanno predisposto un menù speciale: torta salata ricotta e spinaci, lasagne alla bolognese o pasta alle verdure, cotechino con lenticchie o pollo con patate al forno, frutta, pandoro o panettone.Dopo la celebrazione in Cattedrale, il pastore della Chiesa bresciana, ha raggiunto via Vittorio Emanuele II per scambiare gli auguri con quanti consumavano il loro pasto e con i volontari. Dopo un momento di raccogliemento il Vescovo ha benedetto i presenti in un incontro che si rinnova anno dopo anno.
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A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
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