Via Trieste, il «Bue d’oro» torna a splendere
Chi è più in là negli anni se lo ricorda bene. I più giovani quasi non sapevano della sua esistenza: a tal punto lo smog e gli eventi atmosferici lo avevano abbruttito. Ora, invece, è impossibile non notarlo, con quel colore vivido e la scintilla sulle forme tondeggianti.
Si tratta della scultura lignea del «Bue d’oro», storico simbolo dei commercianti di via Trieste tornato a nuova vita.
Due mesi fa gli operai della Loggia lo hanno staccato e portato nella bottega della restauratrice iseana Nadia Guerini, che ha compiuto il miracolo: ha ripulito le incrostazioni, staccato le parti dei precedenti interventi e passato la foglia d'oro. Infine è stato steso un protettivo trasparente per conservarlo più a lungo.
La leggenda narra (ma in circolazione ce ne sono più d'una) che fu un macellaio, a metà Ottocento, a commissionare la scultura per ringraziare della fortuna economica che gli era capitata. Per questo è diventato, negli anni, il simbolo dei commercianti di via Trieste, che guardavano a lui in segno propiziatorio. Ma il «Bue d’oro» è caro anche ai residenti, che sono cresciuti incontrandosi sotto il suo baldacchino.
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