Via Milano, il nuovo teatro Ideal divide il Consiglio

Sì solo di maggioranza agli espropri necessari per il progetto Oltre la strada, Forza Italia: «Tre teatri in 2 km? Assurdo»
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L'idea di riqualificare via Milano, donando alla porta ovest della città un nuovo volto, unisce tutti. Ma a fare tentennare la sintonia tra maggioranza ed opposizione basta poco: la variante urbanistica relativa agli espropri di due aree comprese nel progetto Oltre la strada. Due aree entrambe inquinate: quella dell'Ideal Clima, dove è immaginato il nuovo teatro Ideal, e quella della Caffaro, dove il progetto prevede la realizzazione di parcheggi e piste ciclabili.

Alla fine di un dibattito tutto sommato pacato, in Consiglio comunale l'opposizione (eccezion fatta per il capogruppo del M5s, Laura Gamba, che ha preferito astenersi) ha scelto di schiacciare il tasto rosso, bocciando «il metodo di maggioranza». In particolare, a contestare il caso Ideal, sono stati il capogruppo Mattia Margaroli e il consigliere Giorgio Maione (Forza Italia), che hanno contestato all'Amministrazione: «Arrivare all'esproprio delle aree senza aver tentato la via del dialogo con le proprietà è già di per sè un fallimento. Condividiamo la necessità di riqualificare via Milano, ma non condividiamo affatto l'idea di farlo realizzando tre teatri nell'arco di neppure 2 chilometri. In questo modo si duplicano inutilmente le funzioni».

A ribattere è stato il presidente della Commissione urbanistica, Aldo Boifava (Pd), che ha precisato: «La collocazione del vincolo e, quindi, la procedura per consentire l'esproprio, non esclude affatto la possibilità di sedersi al tavolo della trattativa con la proprietà». Il capogruppo del Pd Fabio Capra ha poi ricordato: «Stiamo parlando di espropri di aree inquinate, aree delle quali si prevede la riqualificazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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