Via libera al super restauro per la chiesa di Sant’Agata
Dalla Soprintendenza è arrivato il via libera all’intervento di restauro del cornicione e dell’apparato scultoreo del portale della chiesa di Sant’Agata, in corsetto Sant'Agata nel centro storico di Brescia, dopo che il 4 agosto del 2020 se ne era staccato un pezzo che aveva rischiato di colpire una persona seduta al tavolino di un bar nelle immediate vicinanze.
Per mettere in sicurezza l’ingresso dell’edificio religioso era stato allestito in pochi giorni un ponteggio che ha consentito ai fedeli di entrare e uscire dalla chiesa in tutti questi mesi. Lo scorso agosto la Diocesi aveva presentato un progetto - a firma degli architetti Anna Pienazza e Andrea Paneroni - relativo al consolidamento della parte sommitale della facciata e al rifacimento del cornicione con anche la sistemazione degli acroteri (ossia gli elementi al vertice e agli angoli del frontone), e la notizia dell’autorizzazione da parte della Soprintendenza, arrivata pochi giorni fa, è stata accolta con grande soddisfazione. Ma al contempo è emersa la necessità di effettuare un più esteso monitoraggio sull’intero edificio, per capire in modo approfondito l’origine di alcune criticità che si sono registrate con il tempo.
Terminata la fase di analisi, si procederà con un intervento più articolato e complesso. Il parroco, monsignor Giambattista Francesconi, sempre con i professionisti indicati dalla Diocesi, ha già chiesto alla Soprintendenza di effettuare la «manutenzione straordinaria della copertura con irrigidimento di piano in funzione antisismica». Un rifacimento del tetto, insomma, che sarebbe necessario per dare più stabilità alla chiesa. «Ma andiamo per gradi - afferma il pragmatico sacerdote -. Per il primo step servono 80mila euro, e in parte ci aiuterà la Cei, poi abbiamo chiesto aiuto alle fondazioni bresciane. Come parrocchia abbiamo costituito una commissione che grazie alla generosità di tante persone è già riuscita a raccogliere ventimila euro. Ma se si pensa che il ponteggio costa 800 euro al mese e che lo stiamo pagando da oltre un anno, in attesa di poter intervenire con i restauri, si fa presto a fare i conti».
Per le fasi di intervento strutturale la spesa è decisamente più impegnativa, oltre il milione e mezzo di euro, ma sul punto si potrà ragionare solo dopo l’autorizzazione della Soprintendenza, e il reperimento dei fondi necessari. Intanto il dottor Rinaldi ha autorizzato anche il restauro delle statue (opere del Callegari) delle tre sante in facciata: Sant’Agata, Sant’Apollonia e Santa Lucia. E sempre la Soprintendenza ha dato il via libera alla sistemazione di una porzione di tetto dell’Episcopio.
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