Via le slot dal «Bar 46»: risparmierà sulla Tari

È il primo del paese: la decisione dei titolari allo scadere del contratto ereditato dai precedenti proprietari
Orgoglio. I titolari con il sindaco Giacomini e l’assessore Pasini
Orgoglio. I titolari con il sindaco Giacomini e l’assessore Pasini
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«No slot». È questo lo slogan che ormai è diventato il leitmotive della campagna contro la ludopatia, una vera malattia sociale che causa la stessa dipendenza della droga e dell’alcool, con conseguenze devastanti su chi ne è colpito, come pure sulle famiglie.

A Rezzato per la prima volta non è solo uno slogan ma la realtà. La scelta. A farla diventare tale il giovane Stefano Franceschini, titolare con il papà Armando del «Bar 46» in via Matteotti 46 a Rezzato, che ha tolto dal suo esercizio le tre macchinette che 9 anni fa si era trovato in eredità dalla vecchia gestione. Non ha avuto un attimo di tentennamento Stefano, quando terminato il vincolo non lo ha più rinnovato, rinunciando a introiti che lui non ritiene giusti. La convinzione di Stefano è nata anche dalla sua clientela, soprattutto giovani e giovanissimi. Una scelta drastica e non facile, contrastata da coloro che gestiscono il businnes delle slot hanno cercato naturalmente di impedire. Non solo, per lui sono arrivate anche offerte di acquisto del locale da parte soprattutto di acquirenti cinesi, che sapendo l’impossibilità di installare nuove slot sul territorio di Rezzato, vanno alla ricerca delle attività che già le hanno al loro interno. Stefano ha rinunciato a un’offerta senz’altro vantaggiosa, ma anche qui la sua convinzione morale contro il gioco e la passione per il suo lavoro, gli hanno fatto dire di no.

Il premio. Un no che è stato premiato dal sindaco Davide Giacomini e dall’assessore alle politiche giovanili e commercio Domenico Pasini con la consegna di un adesivo con la scritta: «No Slot, vinci solo quando smetti».

Malattia. La ludopatia è una dipendenza come la droga
Malattia. La ludopatia è una dipendenza come la droga

Inoltre Stefano ha diritto per 5 anni, come previsto dal regolamento comunale per chi rinuncia a uno sgravio sulla parte variabile della Tari, che tradotto significa un risparmio di circa 2 mila euro spalmati negli anni.

Grande soddisfazione sia da parte del sindaco Giacomini che per l’assessore Pasini, hanno auspicato «un’azione coordinata con tutto l’hinterland per adottare le stesse misure restrittive contro le ludopatie». Ricordiamo che a Rezzato non è più possibile installare slot, ed è stato adottato anche il regolamento sull’orario di utilizzo, ogni anno l’Amministrazione fa anche un censimento al fine di tenere strettamente monitorata la presenza di macchinette sul territorio del paese.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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