Via la plastica da feste, sagre, uffici: rivoluzione a Brescia
Addio alla plastica. Un «de profundis» reale, sul quale le diverse compagini, in Consiglio Comunale, sono riuscite a fare squadra (seppur con sfumature di pensiero differenti) scavalcando i colori di bandiera: a partire dalla prossima primavera la plastica sarà ufficialmente esiliata (e quindi vietata) in feste, uffici pubblici e sagre.
«Penso che questo provvedimento sia una prima risposta alle richieste dei Fridays for future che hanno marciato per ben due volte in città» esordisce il capogruppo del Movimento 5 stelle, Guido Ghidini che rivendica innanzitutto la paternità della proposta.
«Abbiamo notato l’opportunismo politico del sindaco che ha sventolato l’unanimità del provvedimento come se lo avesse proposto la maggioranza, mentre l’iniziativa è del M5s. Si è invece lavorato bene con l’ufficio di presidenza». Vertici e confronti che hanno disegnato un confronto nel merito, fino ad arrivare alla condivisione di otto emendamenti - che vedono come prima firmataria la presidente della Commissione ambiente, Anita Franceschini - all’interno dei quali si stabiliscono programmazione e scadenze: le azioni previste dovranno cioè essere attuate dalla Giunta entro giugno 2021.
«L’obiettivo - rimarca Franceschini - è un nuovo modello di città sostenibile e una governance improntata sulla sostenibilità: bisogna cioè lavorare in tutti gli ambiti e con una prospettiva più ampia. I fronti su cui si è intervenuti vanno nella direzione della riduzione degli sprechi, dell’economia circolare e della produzione efficiente attraverso il riuso».
Un metodo che incassa la soddisfazione dell’assessore all’Ambiente, Miriam Cominelli, pronta a replicare il metodo di lavoro in vista della mozione per riconoscere lo stato di emergenza climatica, perché «la prima sfida è il cambio di mentalità».
«L’aspetto importante non è solo votare questo atto - sottolinea l’indipendente Angela Maria Paparazzo - ma inizia d’ora in avanti, perché dobbiamo insistere affinché si riducano gli imballaggi e la quantità di rifiuti che vengono conferiti al Termoutilizzatore». Una chiave di lettura che convince anche FI e Lega: «La lotta alla plastica non è ormai più rinviabile. Proponiamo di nuovo come fondamentale l’educazione all’ambiente» rilancia infatti Paolo Fontana. Infine, Massimo Tacconi, che amplia però il tema al nodo occupazione: «Condivido la necessità di un provvedimento che vada a contenere l’uso della plastica, ma mi interrogo sulla velocità di questa direttiva europea: bisogna anche avere il tempo di pensare alle aziende esistenti e ai relativi posti di lavoro».
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