Via Cremona "L'ho visto lanciarsi nel vuoto"
Sono istanti drammatici quelli che Michele ha impressi negli occhi, ancor prima che nella mente. "Ho soltanto allungato la mano e le ho toccato una spalla. Elena si è girata verso di me e mi ha preso il braccio. Anche lui si è girato e mi ha guardato dritto negli occhi. Poi si è buttato dalla finestra". Michele è l'ultima persona ad aver visto vivo Marco Turrini e a fatica racconta i momenti bevi, ma concitati della tragedia che ha sconvolto l'intera città. E mentre non si riesce ancora a trovare un perchè, gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire i drammatici istanti che hanno preceduto la tragedia di via Cremona. Si raccolgono elementi utili per tentare di ricostruire un quadro familiare il più fedele possibile. Per capire cosa sia scattato nella mente di Marco Turrini, quando ha deciso di prendere i suoi piccoli Emanuela di 14 mesi e Samuele di 4 anni e lasciarli cadere dalla finestra nel vuoto, per poi lanciarsi anche lui, non senza aver provato a trascinare con sè anche la moglie Elena.
Epilogo di un dramma familiare forse non improvviso, forse con avvisaglie e sfumature che sono rimaste ben nascoste nel menage di quella che da tutti è stata descritta come una famiglia serena, lui e lei sempre cordiali, i bimbi vivaci e allegri.
Una tragedia che pare sempre più trarre origine dallo stato di depressione in cui si trovava Marco Turrini, un po' per il calo del lavoro della sua agenzia di pubblicità, ma soprattutto per la scomparsa del padre, morto suicida un anno fa, morte dalla quale non si era più ripreso.
E mentre si fanno congetture e si azzardano ipotesi si comincia a pensare al triste momento dell'addio. Il magistrato ha disposto l'autopsia sul corpo del padre omicida-suicida, esame che potrebbe essere eseguito questo mercoledì. Per Emanuela e Samuele, invece, è già arrivato il nulla osta per la sepoltura.
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