Via con i soldi della scuola: «Li restituisco in un mese»

Componente del collegio genitori si è presentato in tribunale senza legale
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In aula si è presentato all’orario stabilito. Ma senza avvocato al suo fianco. Ha promesso. «Restituisco tutto il denaro, datemi un mese di tempo e verserò tutto» ha detto al giudice che gli ha dato fiducia fissando la nuova udienza per il prossimo 18 aprile. Data da dentro o fuori.

È la storia di un padre, componente del comitato genitori dell’istituto scolastico Lana-Fermi in città, finito a processo con l’accusa di aver fatto sparire dalla cassa della scuola più di 38mila euro. In qualità di tesoriere avrebbe dovuto muovere il denaro per l’acquisto di materiale ditattico e invece i soldi sarebbero finiti solo nelle sue tasche anche se non ha mai fornito spiegazioni. Le famiglie degli studenti si erano accorte che qualcosa non andava quando sono iniziati ad arrivare solleciti di pagamento da parte di aziende che avevano spedito libri, quaderni e diari senza però mai essere pagate.

Una volta scoperto l’ammanco, in settembre, il comitato genitori aveva ricevuto rassicurazioni da parte del tesoriere: «Ridò i soldi, promesso».

Nei fatti però non è accaduto. A distanza di sei mesi l’accordo non è stato infatti rispettato. Nel frattempo la scuola ha organizzato diverse inziative per raccogliere fondi per coprire i debiti. L’uomo, 47 anni, ha ora una seconda possibilità. Risarcire il denano entro l’udienza del 18 aprile. «Se restituirà gli oltre 38mila euro che mancano dalla cassa ritireremo la querela e il caso per noi sarà chiuso, altrimenti senza il versamento del denaro il processo andrà avanti e en risponderà in tribunale» spiega l’avvocato Gianluca Venturini, legale che rappresenta l’istituto scolastico Lana-Fermi.

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