Vettel vuole casa a Gardone Riviera

Avanza il nome del pilota di Formula Uno tra i probabili acquirenti di due residenze
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 In una situazione di crisi generalizzata del mercato immobiliare, con migliaia di unità abitative invendute lungo la riviera gardesana, Villa Eden a Gardone Riviera rappresenta una eccezione.

Al di là delle feroci polemiche per l’impatto ambientale, la devastazione di una delle aree verdi più pregiate del territorio gardonese e gli enormi disagi che il grande cantiere sta procurando ai residenti, la buona notizia (quanto meno per il comparto del mattone) è questa: 4 delle 7 ville in fase di costruzione nell’area nota come «ex Montedison» sarebbero già state vendute.

Quasi un evento per il comparto edile bresciano, che continua a registrare performance drammaticamente negative. È il segno che il Garda continua a piacere e che il mercato del lusso è forse l’unico a non conoscere crisi: per ognuna delle 7 abitazioni in costruzione, disegnate da archistar di fama mondiale per soddisfare le elevatissime esigenze abitative, si va da un prezzo minimo di 10 a un massimo di 15 milioni di euro. La vendita di 4 ville era già stata confermata dalla società austriaca Signa Holding, promotrice dell’intervento da 23mila metri cubi per un investimento di 70 milioni di euro.

Nel frattempo impazza il toto-acquirenti. Tempo fa si erano fatti i nomi della coppia hollywoodiana Pitt-Jolie e del patron della Red Bull, l’austriaco Dietrich Mateschitzch. Ora, tra i bene informati si fa insistentemente il nome di Sebastian Vettel, pilota tedesco in forza proprio alla scuderia del «toro rosso». Il campione di Formula Uno avrebbe acquistato ben 2 delle 4 ville già vendute. Ovviamente nessuno conferma.

Intanto, però, a Gardone la polemica si fa di nuovo rovente in seguito all’acquisto, da parte della società austriaca, di un’altra porzione di collina adiacente all’area di cantiere. La Signa Holding vorrebbe «spostare» nell’area acquisita parte della cubatura (quasi 5mila metri cubi) già autorizzata nel lotto di Villa Eden. In cambio verserebbe nelle casse del comune altri 800mila euro di oneri.

Operazione fortemente contestata dalla minoranza consiliare. «Il fatto - ha dichiarato il capogruppo d’opposizione Rita Flora - è che la società si è resa conto di non poter affollare eccessivamente l’area in cui già stanno sorgendo le ville, perché ne ridurrebbe il valore e l’appetibilità per i compratori. A questo punto che completino la distruzione del luogo già sconvolto».

In Comune si stanno valutando pro e contro: meglio che la società realizzi i 6800 mc già concessi nell’attuale sito o 4800 mc nel nuovo? La risposta della minoranza non si è fatta attendere, tramite manifesti affissi nei giorni scorsi: «Basta cemento: no al cambio di destinazione da agricolo a residenziale per fare cassa».

Simone Bottura

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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