Verso il Natale: come cambia l'illuminazione nel Bresciano

Arianna Colzi
Tra politiche di risparmio e costo di noleggio, i Comuni si preparano ad affrontare le festività tenendo bassi i costi
Brescia e le luminarie di Natale, la suggestione di piazza Loggia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Brescia e le luminarie di Natale, la suggestione di piazza Loggia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Il conto alla rovescia è già partito. Le prime luci sono già state accese e gli alberi addobbati, ma la polemica sulle luminarie non accenna a placarsi. Abbiamo contattato diversi sindaci dei comuni bresciani e quello che emerge è una generale attenzione visto il periodo di crisi energetica in atto. «Più che per la spesa in sé, ridurre gli orari di accensione delle luminarie è un gesto di rispetto e riguardo verso la cittadinanza», è il coro unanime di molti sindaci bresciani. L’obiettivo di tutti, comunque, è trovare un compromesso tra «la voglia di celebrare il Natale, soprattutto dopo due anni di pandemia, e dare speranza in un periodo storico così complesso» e la necessità di «tenere bassi i costi».

La soluzione più diffusa, da Castenedolo a Desenzano, da Montichiari a Salò, è quella già messa in atto da molti comuni della Valtrompia, su proposta della Comunità Montana: attuare un coprifuoco sulle luci natalizie. Per non cancellare del tutto lo spirito del Natale e per contenere i costi e non sprecare energia, molti comuni spengono le loro decorazioni luminose allo scoccare della mezzanotte. Seguiranno questa politica anche Concesio, Bagnolo Mella, Villa Carcina e Bedizzole.

Luminarie di Natale  - © www.giornaledibrescia.it
Luminarie di Natale - © www.giornaledibrescia.it

Questione noleggio

Il motto generale, insomma, è quello di ridurre gli sprechi, «anche per una questione simbolica ed etica: se chiediamo ai cittadini degli sforzi, è giusto che siano i Comuni in primis a dare il buon esempio», commenta, il sindaco di Gussago, dove quest’anno, anche a causa dei lavori di riqualificazione su una delle strade principali del paese, sarà acceso solo l’albero nella piazza principale. «Di contro, abbiamo chiesto ai cittadini di partecipare ad un’iniziativa del Comune: accendere sui loro davanzali una piccola luce, che sia una candela o una luminaria, un gesto simbolico di speranza».

Soprattutto per i comuni piccoli, in realtà, la spesa che pesa di più sulle casse comunale è quella per il noleggio delle luminarie, più che quella dell’energia elettrica. Ad esempio, i sindaci di Erbusco e Gavardo hanno sollevato questo tema. Se nel comune valsabbino i finanziamenti per le decorazioni sono stati ridotti di un terzo, in Franciacorta si è deciso di mantenere tutto invariato rispetto all’anno scorso, visto che si era già proceduto, appunto, al noleggio.

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Piccoli e grandi comuni 

In paesi più piccoli come Bione, Castel Mella, Castenedolo, Capriolo, Orzinuovi e Mazzano i sindaci hanno dovuto scegliere tra l’albero (e chi ne allestiva due, come il Comune valsabbino, ha dovuto limitarsi ad uno soltanto) e le decorazioni luminose

Per quel che riguarda i paesi più popolosi, come Montichiari e Desenzano, le visioni dei sindaci Togni e Malinverno si concentrano su direzioni opposte. Il primo cittadino del paese della bassa, in un lungo post sul suo profilo Facebook, ha spiegato la sua decisione di puntare solo sull’albero in piazza Santa Maria.

«Il costo dovuto alla corrente consumata dalle luminarie rispetto al 1.440.000 KWh del consumo totale annuo di corrente per l'illuminazione stradale è semplicemente ridicolo, forse qualche centinaio di euro per pochi kW realmente impiegati. Il vero costo delle luminarie è dovuto essenzialmente al loro noleggio all'installazione che, negli standard di Montichiari si aggira su circa 25.000 euro. Altri comuni, anche vicini, da anni hanno acquistato le luminarie e riducono il costo. Lo "scotto" è avere però luminarie sempre uguali tutti gli anni. Perché allora abbiamo deciso di non addobbare il paese? Abbiamo ritenuto questo un segno, un segno di attenzione e di vicinanza a chi fatica a causa dei rincari.

Non fate i conti con la vostra singola situazione familiare ed economica ora che state leggendo questo post. Come sempre c'è chi sta come noi, c'è chi sta molto meglio ma c'è anche chi sta molto peggio. Un segno ma anche un segnale di attenzione a stare attenti al superfluo».

Togni ha poi specificato al Giornale di Brescia: «Per noleggiare si può procedere con l’affidamento diretto, dopo aver scelto tra i fornitori vari. Il punto è che bisogna muoversi per tempo: ad ottobre si dovrebbe già disporre delle risorse e decidere il tutto verso la fine del mese di settembre. L’anno scorso, quando abbiamo acceso le luci già a novembre, ci siamo mossi così. Quest’anno, invece, vista l’incertezza generale ci ha portati a tagliare questo costo puntando solo sull’albero.»

Desenzano addobbata per il Natale di qualche anno fa (foto d'archivio) -  © www.giornaledibrescia.it
Desenzano addobbata per il Natale di qualche anno fa (foto d'archivio) - © www.giornaledibrescia.it

Diverse solo le motivazioni addotte da Guido Malinverno, sindaco di Desenzano, il comune più popoloso della provincia dopo il capoluogo. «Rispetto all’altro anno ridurremo il periodo di accensione al minimo: dall’8 dicembre al 6 gennaio e non oltre la mezzanotte. Inoltre, le luminarie saranno a led, quindi il consumo sarà inferiore.» Il primo cittadino smorza, invece, la questione del costo rilevante del noleggio: «Per un comune come Desenzano e le sue casse, il costo del noleggio non è un problema, così come non lo era negli anni precedenti. Per me, le polemiche sulle luminarie sono sterili, perché le difficoltà i comuni sono altre». Per questo, alla fine, Malinverno difende la scelta di allestire le decorazioni luminose, seppur ridotte: «In un periodo così difficile, abbiamo tutti bisogno di un po’ di luce».

E la città?

Anche la Leonessa è si è addobbata a festa lo scorso weekend. Accese le luci in corso Palestro e corso Zanardelli, aperta la pista sul ghiaccio in piazza Mercato, Brescia è pronta per affrontare il Natale 2022. Nonostante il periodo complesso di crisi energetica, il sindaco Del Bono ha deciso di mantenere intatto il clima natalizio del centro città, anche per lanciare un messaggio di speranza e per sostenere il commercio nel centro storico in un periodo tradizionalmente prolifico come le feste natalizie. Il tutto sempre con un occhio al risparmio: si è deciso infatti di spegnere le luci dopo la mezzanotte.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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