Versione «light» per il tram, ma resta il nodo dei finanziamenti

La Loggia ha spedito i progetti al Ministero delle Infrastrutture. A settembre la risposta al bando: a disposizione ci sono 1,8 miliardi
Il capolinea Fiera-Palaleonessa, dove nascerà anche il deposito dei treni © www.giornaledibrescia.it
Il capolinea Fiera-Palaleonessa, dove nascerà anche il deposito dei treni © www.giornaledibrescia.it
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Il percorso del nuovo tram cittadino è solo all’inizio. Per sapere se avrà le gambe per camminare il primo snodo sarà a settembre. Dopo l’estate il Ministero delle infrastrutture dovrebbe infatti rendere noti quali saranno i progetti finanziati col bando «per il trasporto rapido di massa» (metro e tram).

A disposizione vi sono 1,8 miliardi. Le domande andavano presentate entro fine 2018 (poco più di dieci le istanze arrivate). La Loggia ha spedito il suo plico per le due nuove linee di tram, Pendolina-Fiera e Violino- Sant’Eufemia. In tutto un piano da 450 milioni di euro.

In realtà, però, si punta al primo lotto funzionale, quello più urgente dal punto di vista trasportistico, in grado di coprire la zona ovest: Pendolina, via Volturno, galleria Tito Speri, via Solferino, via Corsica, via Orzinuovi, Palaleonessa. Undici km di linea, senza «fili» nel tratto in centro storico (i mezzi andranno a batterie), con una frequenza di 7 minuti e mezzo e treni in servizio 19 ore al giorno. In fiera è previsto anche il deposito.

Il piano. Il progetto per la Loggia si inserisce nelle strategie del Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile. I dati dicono che c’è una domanda di mobilità in continua crescita, soprattutto dall’esterno alla città. Per evitare la crescita del traffico serve un trasporto pubblico di qualità. Rispetto al potenziamento del bus o ai prolungamenti della metro, l’ipotesi tram è l’unica che - dalle simulazioni della Loggia - «stabilizza» il traffico e garantisce una crescita dei passeggeri del 20%.

Il 49% del costo si spera sia coperto dallo Stato, il resto sarà invece finanziato in project financing. La proposta è arrivata da Brescia Mobilità e FS. Sarà comunque necessaria una gara. Chi vincerà sosterrà il peso del 51% dell’investimento mentre il Comune verserà un canone annuo per la durata della concessione (si ipotizza 30 anni) in modo da ripagare il privato. Oltre al tram, si sfrutterà l’occasione per riqualificare le vie attraversate: 44 milioni, chiesti interamente a Roma.

I tempi? Due-tre anni per le carte, 4 per i cantieri del primo lotto funzionale (5 per la versione completa). Prima corsa: primavera 2027

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