Verbali di accertamento ticket: perché stanno arrivando

Ats esegue gli accertamenti sull’esenzione dal pagamento dei ticket per reddito tramite il progetto Tessera sanitaria
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Se un tempo i controlli venivano effettuati a campione dall’Asl, dal 2015 e quindi dall’entrata in vigore della legge regionale 23/2015, Ats esegue gli accertamenti sull’esenzione dal pagamento dei ticket per reddito tramite il progetto Tessera sanitaria, sulla quale viene inserito ogni elemento per valutare la posizione di ogni singolo cittadino residente nella nostra regione.

Da qui emergono casi (almeno diecimila nel 2012), 60mila in quattro anni, in cui le dichiarazioni non corrispondono al vero (dal 2012 al 2015) e da qui derivano i verbali di accertamento emessi. Che Ats esegue su tutti i casi non chiari.

Abbiamo raccolto una segnalazione che sottolinea una serie di difficoltà registrate da alcuni cittadini a contattare Ats per poter confrontarsi sui verbali d’accertamento emessi o anche semplicemente per chiedere informazioni su cosa debbano fare una volta ricevuto il verbale. I numeri di telefono da contattare rispondono dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12, ma le linee sono sempre occupate.

È poi possibile presentarsi di persona: al mattino vengono ricevute al massimo 40 persone in base all'ordine d'arrivo, mentre per due pomeriggi a settimana è possibile accedere al servizio su appuntamento.

Il cittadino che riceve un verbale di accertamento sull’esenzione da ticket non dovuta, può rivolgersi anche ai sindacati dei pensionati e ai patronati che hanno confermato la collaborazione con l’Agenzia di tutela della salute.

Secondo i dati di Ats - come precisa il direttore amministrativo della stessa Ats, Teresa Foini - alla fine di luglio di quest’anno il 53% della popolazione assistita (pari a 1.176.000 persone, Valcamonica esclusa), risulta esente da ticket per reddito o patologie o entrambe le cose. E il limite di reddito previsto dalla Regione Lombardia è più favorevole al cittadino rispetto a quello nazionale: per gli over 65 si parla di 38.500 euro a fronte dei 36.151 nazionali. Per i disoccupati in Lombardia il limite massimo è di 27mila euro a fronte del limite nazionale che è di circa un terzo. Tutte le posizioni negative riguardanti lavoratori in cassa integrazione non sono state prese in considerazione

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