Venti tir di rifiuti al giorno: è lotta anti-discarica
Un via libera arrivato il 10 ottobre, due giorni prima delle elezioni provinciali, che sta facendo infuriare i Comuni interessati. Parliamo dell'area della Macogna, con l'ex cava che dovrebbe ospitare una discarica, autorizzata dal Broletto con un atto siglato dal dirigente Riccardo Maria Davini.
Le Amministrazioni di Cazzago San Martino (su cui insiste la totalità della discarica richiesta dalla ditta Drr), Berlingo (che teme inquinamenti alla falda acquifera e al proprio pozzo limitrofo alla Macogna) e Rovato (dove transiterebbero la gran parte dei camion), oltre a Travagliato (ora commissariato) hanno intenzione di dare battaglia con ogni mezzo legale e politico a quello che considerano «uno strappo istituzionale».
Federica Gerri, vicesindaco di Berlingo, non si capacita «di quest’accelerazione, con i ricorsi ancora pendenti (prossima udienza a febbraio 2015, ndr) e con già fissata, il 29 ottobre, la visita dei consulenti del Tar incaricati di effettuare il primo sopralluogo».
I sindaci vogliono chiarezza soprattutto su un punto: nelle prescrizioni provinciali del 2013 l’avvio del conferimento era subordinato a una serie di interventi che il privato doveva realizzare sull’area, come la sistemazione e l’allargamento della strada oggi in parte sterrata che conduce alla Macogna, da effettuare anche tramite il tombinamento del canale Palino, e la realizzazione di una ciclabile. «Ora invece - dice la Martinelli - è sufficiente la sola asfaltatura. I nostri pareri? Inascoltati. Anzi, di più: giovedì 16 ottobre le Polizie locali hanno elevato sanzioni perché la strada, comunale, era già stata chiusa al traffico per i lavori. Nessuno, però, aveva mai concesso la benché minima autorizzazione».
La richiesta di autorizzazione non è ancora arrivata, nel momento in cui fosse depositata le amministrazioni interessate avrebbero tempo un mese per dare l'ok all'intervento. I Comuni vogliono sfruttare questo tempo per chiedere una duplice sospensiva al Tar. La battaglia è appena iniziata, il provvedimento della Provincia «è un abuso di potere».
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