«Vedi quel rossore lì in fondo? Brescia sta bruciando»
Il cielo rosso, la città illuminata a giorno e veri e propri grappoli d’uva sui cieli bresciani. La vista di un anomalo panorama durante i bombardamenti su Brescia è il fil rouge che lega molti dei racconti dei testimoni della Seconda guerra mondiale raccolti da Elena Pala nel quarto Collection Day nella sede del Giornale di Brescia.
Ne parla Luigi Bertoli, scultore 78enne che nel 1944 abitava con la sua famiglia a borgo Trento. I bengala lanciati dagli aerei rischiarano la città, gli aviatori stanno individuando le zone da colpire. Poi, nei rifugi, comincia un terremoto per quasi un’ora.
A descrivere quegli attimi concitati è l’82enne Agostina Rovea, che aveva solo otto anni. «Dopo il bombardamento del 2 marzo 1945 abbiamo cominciato a rifugiarci nella galleria di via Mazzini. Era appena stata scavata, gocciolava ancora e a terra c’era ghiaia. Qualcuno dormiva lì».
Sono storie strazianti ed emozionanti, quelle che vanno a comporre il puzzle della memoria che gli storici Elena Pala e Roberto Chiarini stanno componendo per il progetto «Brescia sotto le bombe», raccolta che confluirà in una mostra allestita in autunno a palazzo Martinengo.
Il prossimo Collection Day si terrà il 23 maggio, sempre nella sede del GdB. Per partecipare basta chiamare il numero 331-8547907 o mandare una mail a info@centrorsi.it.
L’articolo completo sul Giornale di Brescia oggi in edicola, scaricabile anche in formato digitale.
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