Vasche e briglie per proteggere Porta Venezia e Sant’Eufemia
«Il Comune di Brescia dal 2013 gestisce in modo accurato il sistema idrico locale e l’ambiente nella sua totalità. Riusciamo a completare le opere grazie a una grande collaborazione tra gli uffici e attraverso le competenze delle ditte alle quali ci affidiamo». Sceglie queste parole l’assessora all’Ambiente Camilla Bianchi per presentare l’intervento di regimazione idraulica dei torrenti e dei colli montani che è stato completato pochi mesi fa sul versante sud della Maddalena, precisamente in val Tavareda, valle dei Coni, val di Lana e val Carobbio.
Le problematiche idriche della zona sono conosciute da tempo dall’Amministrazione, che già nel 2010 (dopo una forte alluvione) aveva infatti commissionato uno studio di fattibilità e successivamente, nel giugno del 2022, ha affidato anche i lavori, iniziati poi a settembre dello stesso anno per un costo complessivo di 795mila euro.
«Gli impluvi presenti in questo territorio nella maggior parte dei casi finiscono in tubazioni che hanno una sezione estremamente ridotta - spiega Bartolomeo Visconti, l’ingegnere che ha curato il progetto -. Abbiamo dovuto individuare quindi degli interventi che consentissero di minimizzare l’impatto di un’eventuale onda di piena nella parte abitata. L’obiettivo fondamentale è smorzare l’energia e controllare la quantità di acqua che arriva verso le case e le strade. Le opere si inseriscono in maniera ottimale anche nel contesto ambientale: briglie, vasche di decantazione e attività sui versanti che sono opere di ingegneria naturalistica e si adattano ai luoghi».
I reticoli idrici e i rii della zona non hanno uno sbocco naturale e quindi prima dell’intervento il rischio era che le acque arrivassero sulla viabilità dei quartieri Porta Venezia e Sant’Eufemia. La Loggia ha deciso di intervenire sulla serie di vallecole che sovrastano le strade per evitare che ciò accada: «Un ulteriore tassello per migliorare la sicurezza della città e soprattutto per proteggere gli abitanti», sottolinea il dirigente del settore Verde urbano e territoriale Graziano Lazzaroni; e una scelta che «tutela però anche l’ecosistema e il territorio», precisa l’assessora Bianchi.
L’impresa che si è occupata dei lavori è la Plona srl di Sonico. Tutti gli interventi sono stati svolti nel rispetto della natura e anche degli abitanti della zona, che in certi casi sono andati incontro a degli espropri ed hanno dunque espresso alcune particolari richieste. Inoltre le opere di ingegneria si sono inserite in aree vincolate sia paesaggisticamente che dal punto di vista forestale: un progetto complesso, che prima di essere attuato ha visto dunque anche l’approvazione di tutti gli enti interessati.
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