Vandalismo sui treni, a Trenord costa 10 milioni di euro l'anno
Dieci milioni l’anno, come un treno nuovo. Tanto costa riparare i danni provocati dai vandali sui convogli di Trenord. Solo per cancellare i graffiti ci vogliono 1,5 milioni: oltre 11 euro per ciascuno dei 130mila metri quadrati, fra interni ed esterni, imbrattati e puliti l’anno scorso. Vetri rotti, martelletti trafugati, bagni scassati, sedili divelti e lanciati dai finestrini, tende e parasole distrutti, arredi sporcati: un rosario di danni. Ben 8.400 atti vandalici l’anno passato, 800 in più che nel 2015. Uno stillicidio che ha costi diretti, quelli per le riparazioni, e indiretti, per il fermo dei treni, la soppressione delle corse, la riduzione dei posti. Quei 10 milioni con cui si potrebbe comprare un treno nuovo e moderno, dotate di tecnologie per la sicurezza. E a questa cifra bisogna aggiungere altri 6 milioni di euro spesi per la sicurezza sui convogli.
Il modo migliore per rendere sicure le stazioni? «Farle vivere» secondo il direttore di produzione Lombardia di Rfi, Vincenzo Macello. Sono così già più di cento gli accordi stipulati per la concessione in comodato d’uso di locali ad enti e associazioni, mentre un’altra trentina di contratti è in via di perfezionamento. Un modo per arginare anche il fenomeno del vandalismo, che nel 2016 per Rfi (cui fanno capo 291 stazioni in Lombardia) è costato un milione e mezzo di euro, a fronte di 154 gli interventi. Rete ferroviaria italiana ha installato telecamere in 80 stazioni, «le metteremo dove ancora mancano». Un dato, invece, per quanto riguarda Ferrovienord, che gestisce 120 stazioni: l’anno scorso gli ambienti e le attrezzature hanno subito 250 atti vandalici (danneggiamenti, graffiti, sporcizia, rotture), costati 150mila euro. Soldi sottratti dunque al miglioramento del servizio reso all’utenza.
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