Valanghe di detriti e arbusti, rischio idrogeologico sul Mella
Un «Sos» per il fiume Mella che da diversi mesi, ormai, dal maltemo dell'autunno scorso, versa in condizioni idrogeologiche molto critiche. Valanghe di detriti sono state lasciate dalla piena di ottobre lungo il corso d'acqua e basta fare un giro per rendersene conto. Un albero di circa 20 metri è incastrato sotto il cavalcavia al confine tra Collebeato e Brescia, ponte già compromesso di suo e in parte chiuso al traffico. Ma basta spostarsi più a sud, sempre nel tratto del fiume che attraversa il comune di Brescia, per vedere una situazione critica un po’ dappertutto: arbusti schiantati, rami rinsecchiti e rifiuti di ogni genere.
La piena di fine ottobre ha lasciato profonde cicatrici su un corso d’acqua che presenta diverse problematiche di natura ambientale e sul quale è necessario e urgente un intervento di manutenzione per evitare disastri: una seconda piena potrebbe avere effetti devastanti soprattutto per i comuni a sud del capoluogo, Capriano del Colle, Azzano e Castelmella, dove l’asta del fiume si restringe.
Lo sanno bene in Comune di Brescia dove da mesi sollecitano l’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po, che ha l’autorità ad intervenire sul demanio, a porre rimedio a questa situazione. Nei giorni scorsi l’agenzia ha presentato una proposta di convenzione con i comuni dell’asta per la manutenzione ordinaria del tratto del Mella da Gardone Val Trompia a Seniga, dove il fiume confluisce nell’Oglio.
Regione Lombardia ha stanziato 1,8milioni per mettere in sicurezza il Mella, il Garza e il Gandovere, ma a questo punto è il tempo l’incognita principale: i fiumi vanno ripuliti entro l’autunno, altrimenti potrebbe essere troppo tardi.
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