Vaccini, dosi agli sgoccioli. Stop agli appuntamenti al Civile

In alcune zone la fornitura annunciata per dicembre coprirrà solo il 50% del fabbisogno per i fragili
Vaccini - © www.giornaledibrescia.it
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Ci sono anche le «isole felici». C’è chi ha chiamato, armandosi di pazienza perché convinto di dover affrontare ore di attesa o di sentirsi rispondere «ci spiace, non c’è posto» ed è stato invece positivamente stupito con una pronta risposta con appuntamento incorporato. E poi c’è chi la pazienza l’ha persa, stanco di sentirsi rispondere dal proprio medico di base che «no, le dosi attese non ci sono». Oppure chi era convinto che quella prenotazione fosse una garanzia e si è trovato con un pugno di mosche in mano: appuntamento cancellato a data da destinarsi, a seconda di quando arriveranno le confezioni richieste.

Dunque, solo allora, si potrà rifissare sull’agenda l’appuntamento. È un’odissea mai vista e inedita - come mai vista e inedita è la «fame» di iniezioni di quest’anno nero, segnato dalla devastante e arrogante marcia del Coronavirus - quella delle vaccinazioni antinfluenzali. Un’odissea all’interno della quale la macchina organizzativa (composta da medici di medicina generale, Ats e Asst, che però non hanno la regia del coordinamento, che è tutta in capo alla Regione) si trova a doversi districare se non «alla giornata», di sicuro «alla settimana». E se finora l’sos approvvigionamenti aveva travolto principalmente farmacie e medici di base, ora - a cascata - pare essersi rivesato anche sulle strutture ospedaliere.

La situazione. Cosa succede? Innanzitutto, nonostante dicembre sia alle porte, si sta parlando ancora di vaccini indirizzati alle fasce più a rischio (prevalentemente over 65, ma sono incluse da quest’anno anche le persone dai 60 ai 64 anni, così come chi è affetto da patologie e le donne in gravidanza). I medici di base - la direttiva è di una decina di giorni fa - possono somministrare il vaccino solo agli over 65, mentre tutte le altre persone classificate come fragili devono rivolgersi alle Asst. E proprio qui nascono i (nuovi) problemi. Il primo: buona parte dei medici di famiglia non ha ricevuto le confezioni richieste in base al fabbisogno, una denuncia che - in alcuni casi - continua a trascinarsi di settimana in settimana. È accaduto nei giorni che ci lasciamo alle spalle, ad esempio, a Palazzolo, a Cologne e a Villachiara, proprio come avvenuto la scorsa settimana a Berzo Inferiore, dove il Comune ha comunicato non solo lo stop alle prenotazioni, ma anche la cancellazione degli appuntamenti già stabiliti, «perché il vaccino non è stato consegnato» recita la nota.

Ma le conferme arrivano anche dal territorio, dove i medici di famiglia iniziano ad essere esasperati. Spiega il sindaco di Palazzolo, Gabriele Zanni: «La situazione di caos è generalizzata. Basti pensare che a fronte di un ordina di 400 dosi, formulato dal singolo medico sulla base del fabbisogno, ne sono arrivate cento. Altre 120 confezioni sono state promesse per dicembre, ma in ogni caso non sono sufficienti: manca quasi il 50%». Lì, a Palazzolo, è già «tutto esaurito» anche per le 140 dosi a medico promesse (e non ancora recapitate): «In una sola giornata - rivela Zanni - sono state prenotate tutte». Opposta l’esperienza che racconta il sindaco di Orzinuovi, Gianpietro Maffoni, che respinge al mittente le segnalazioni di chi lamenta disservizi. «Qualche inconveniente può esserci stato - spiega - ma in generale qui la macchina ha funzionato bene, anche grazie al lavoro di Protezione civile e Croce Verde. L’assessore Mirco Colossi ha poi monitorato la situazione sul campo». E proprio a Orzinuovi c’è stata una «collaborazione» tra medici: «Ad alcuni sono avanzate una manciata di dosi e le ha consegnate ai colleghi che erano rimasti senza, consentendo a tuti di completare la prima fase» racconta il sindaco. L’Asst. Il «vuoto» della fornitura - e qui sta il secondo problema - sta però iniziando a ricadere e a riversarsi anche sugli ospedali. Al Civile di Brescia, negli ultimi giorni e almeno fino a ieri compreso, la possibilità di prenotare era sospesa. Sia chiaro: in questo caso, gli appuntamenti già in agenda saranno evasi. Ma - proprio perché sembra che ci si stia muovendo «di settimana in settimana» - non è al momento ancora definito lo scenario per dicembre e gennaio. «Garantiremo certamente gli appuntamenti prenotati finora, quindi fino al 7 dicembre - è la dichiarazione rilasciata dall’ufficio stampa del Civile, interrogato sul caso -. Ci stiamo organizzando per proseguire e per poter fare fronte al fabbisogno di dicembre e di gennaio. Ci sono riunioni ogni giorno. Per quanto riguarda le prenotazioni, ad ora sono ferme ma le riapriremo il prima possibile». Le dosi «in casa», a quanto risulta, sarebbero al momento sufficienti solo per espletare le vaccinazioni già programmate. Ma non ce ne sarebbero per proseguire oltre i primi giorni di dicembre. Almeno per ora. E fino alla prossima riunione.SanitàLa campagna antinfluenzale nel caos

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