Vaccinazioni, poche ore per presentare i certificati

Lunedì i bimbi che non avranno il certificato, resteranno a casa dall'asilo. Per la scuola dell'obbligo si rischiano sanzioni salate
SENZA VACCINI NIENTE ASILO
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Questione di ore: si avvicina la scadenza del 10 marzo, data entro la quale vanno presentate le autocertificazioni per le vaccinazioni. Secondo la legge Lorenzin, e la successiva proroga, in mancanza i bimbi non potranno frequentare nidi e materne. Dai 6 ai 16 anni, invece, previste sanzioni dai 100 ai 500 euro.

Non è ancora chiaro che cosa succederà ai bimbi non vaccinati o per i quali, pur essendolo, i genitori non hanno presentato l’autocertificazione che lo attesti. I presidi intanto, dopo le uscite di Salvini, ribadiscono che l'obbligo resta e verrà fatto rispettare. La norma della Lorenzin parla chiaro: per i bambini da 0 a 6 anni: se non sono in regola con le vaccinazioni non possono frequentare asili nido e scuole dell’infanzia. Diverse la situazione per i ragazzi fino ai 16 anni, vale a dire fino alla scuola dell’obbligo, in questo caso infatti il legislatore ha previsto solo sanzioni pecuniarie, dai 100 ai 500 euro.

Ma come siamo messi a Brescia e provincia? Va subito precisato che i livelli vaccinali, con qualche lieve differenza, sono molto alti, si va dal 95,9% per la 3° esavalente al 91,7% per il meningococco passando dal 93,4 e dal 94% rispettivamente dello Pneumococco e della 1° contro morbillo, parotite e rosolia.

Per sapere se e quanti bambini e ragazzi non vaccinati ci siano oggi nei nidi, materne e scuole bisognerà aspettare almeno l’11 marzo. I genitori hanno, infatti, tempo fino a domenica per presentare l’autocertificazione, dopo di che i dati dovranno essere trasmessi all’Ats che, a quel punto, rispettando i dettami della legge dovrebbe attivarsi per impedire l’ingresso nei nidi e nelle materne dei bimbi non in regola.

Peraltro il dato potrebbe essere, comunque, facilmente acquisibile anche in mancanza delle autocertificazioni dei genitori. In Lombardia, infatti, è attiva dallo scorso giugno l’anagrafe vaccinale, che consente di verificare in pochi passaggi chi sia vaccinato e chi no. La questione è, però, un po’ più macchinosa perché in realtà il termine del 10 marzo riguarda non l’avvenuta vaccinazione, ma la presentazione da parte dei genitori dell’autocertificazione che lo attesti e solo in seconda battuta l’inoculazione o meno dei vaccini. Nel frattempo tutta la partita sembra ancora una volta essere più politica che tecnica, con Salvini che chiede al ministro Grillo di lasciar finire l’anno ai bimbi, ma nidi e scuole materne di fatto si fermano per il solo mese di agosto, e Gallera, assessore alla Sanità lombardo che parla di autogol nel caso di un’ennesima proroga.

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