Vacanza in fattoria in cambio di lavoro: per i bresciani è boom

Un'idea per una vacanza 100% naturale e sicuramente alternativa che sta prendendo piede anche nel Bresciano: 45 volontari e 7 aziende
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Cosa ci fanno uno studente svedese, un avvocato spagnolo e un ingegnere bresciano insieme nel grande orto di una fattoria biologica argentina? Semplice: fanno «wwoofing». Ossia: danno una mano ai padroni di casa (lavorando nei campi, a contatto con gli animali... ) in cambio di vitto e alloggio. Lo fanno per sperimentare uno stile di vita al 100% rurale.

 A mettere in contatto i volontari (in gergo «wwoofer») con la fattoria che li ospita («host») ci ha pensato «Wwoof», un’organizzazione internazionale che mira a «sostenere, divulgare e condividere la quotidianità in campagna - ci spiega il presidente della sezione italiana Claudio Pozzi - secondo i principi dell’agricoltura biologica». 
Il movimento è nato in Inghilterra negli anni Settanta.

Oggi l’organizzazione è diffusa un po’ in tutto il mondo. In Italia è attiva dal 1999. E nel Bresciano conta numerosi soci: come ci spiega il presidente Pozzi, i volontari che vantano una o più esperienze di «wwoofing» sono 45 e le aziende che sono solite ospitare «wwoofer» (italiani, ma soprattutto stranieri) hanno raggiunto quota 7.

 

 

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