Urban Art Festival: l'arte si fa casa nelle periferie bresciane

Bianca Terzoni
Installate nuove opere di urban art nelle periferie della città. Il tema centrale è la casa
Nuove opere affisse in giro per la città -  © www.truequality.it
Nuove opere affisse in giro per la città - © www.truequality.it
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Sei nuovi poster affissi nei quartieri alla periferia di Brescia, realizzati da sei artisti provenienti da ogni parte del mondo, dal Giappone all’Iran. Il filo conduttore di tutte le opere è il tema della casa, il luogo in cui ognuno di noi si sente al sicuro e ritrova i propri affetti.  

Una delle nuove opere nelle periferie della città - © www.truequality.it
Una delle nuove opere nelle periferie della città - © www.truequality.it

Il progetto

Il Link - Festival di arte urbana a Brescia - arriva al suo secondo ciclo di affissioni, coinvolgendo gli artisti sul tema del diritto all’alloggio, ed invitandoli a pensare a cosa è e come è fatta la casa nel loro immaginario. Al progetto, promosso dall’Associazione Culturale True Quality, hanno collaborato anche Maledizioni Officina Editoriale e Amnesty International. È proprio all’organizzazione internazionale che si rimanda al concetto di diritto all’alloggio, interpretato non solo come rifugio, ma anche come «il diritto a vivere in un luogo in sicurezza, pace e dignità».  

L'opera dell'artista Yi Yang -  © www.truequality.it
L'opera dell'artista Yi Yang - © www.truequality.it

I nuovi poster sono stati affissi sulle 130 bacheche distribuite nei quartieri cittadini, con lo scopo di realizzare un vero e proprio «museo imprevisto», valorizzando la periferia di Brescia e portando l’arte direttamente nella quotidianità delle persone.  

Gli artisti 

È interessante osservare come le interpretazioni del concetto di casa siano diverse per gli artisti coinvolti. Per Yi Yang casa si divide tra la Cina – il suo paese d’origine - e Bologna, dove attualmente vive. Zhenya Oliinyk riflette sulla guerra del suo paese, l’Ucraina, dove 11 milioni di ucraini sono ora sfollati o rifugiati. Il ricordo del suo pesce Beta e lo scivolo della città natale sono sinonimo di casa per Louseen Smith, nata in Argentina. Audrey D'Erneville vuole rivivere il momento dell’arrivo a casa, infilando le «mie vecchie babouches alla porta», mentre Keita Nakasone riflette sul Free Housing, perché «le città sono piene di case vuote e di persone senza casa».  

  • Nuove opere del Link Urban Festival
    Nuove opere del Link Urban Festival
  • Nuove opere del Link Urban Festival
    Nuove opere del Link Urban Festival
  • Nuove opere del Link Urban Festival
    Nuove opere del Link Urban Festival
  • Nuove opere del Link Urban Festival
    Nuove opere del Link Urban Festival
  • Nuove opere del Link Urban Festival
    Nuove opere del Link Urban Festival
  • Nuove opere del Link Urban Festival
    Nuove opere del Link Urban Festival
  • Nuove opere del Link Urban Festival
    Nuove opere del Link Urban Festival
  • Nuove opere del Link Urban Festival
    Nuove opere del Link Urban Festival

Insomma, «La mia casa», dal nome del progetto, è un tema prezioso ma allo stesso tempo diversificato per ognuno di noi. E la varietà artistica delle nuove opere collocate in città ne è senz’altro un esempio.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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