Urago Mella, apprensione per il soccorso in via Tiboni
Un gran numero di mezzi. E i lampeggianti blu a squarciare il buio della serata. A rendere tutto ancora più allarmante, le strade già semi deserte e il silenzio che ha scandito, come ormai da giorni, la serata di Urago Mella.
Non sono passati inosservati - e come potevano... - i mezzi di soccorso di Vigili del Fuoco e del personale sanitario intervenuti in forze, attorno alle 20, in via Tiboni più per ragioni logistiche, imposte dalla pandemia imperante, che per effettive esigenze tecniche, quelle necessarie a soccorrere una persona caduta in abitazione (pare in conseguenza ad un malore) e non in grado di far entrare chi intendeva prestarle aiuto.
In altre parole, a destare un pizzico di allarme tra i residenti del popoloso quartiere cittadino è stato il fatto che nella via - peraltro da poco finita sotto i riflettori della cronaca per un evento drammatico, tuttora al vaglio dell'autorità giudiziaria - sono arrivati ben quattro mezzi dei pompieri oltre a due ambulanze (una operativa e una di supporto con personale medico o infermieristico).
Accanto all'autopompa dei Vvf che abitualmente viene impiegata dalla squadra di primo intervento, c'era anche un pick up - in uso dall'avvio della pandemia per ridurre il numero di operatori presenti nell'abitacolo di un solo mezzo - ma pure l'autoscala, inviata in questo caso per accedere all'appartamento al centro del soccorso, e il furgone dell'unità Nbcr. Acronimo che sta per Nucleare-batteriologico-chimico-radiologico. Il suo impiego, nello specifico, è stato necessario perché, da protocollo, ogni intervento dei Vvf in cui si prefiguri la presenza di un soggetto colto da malore, tanto più se non è esclusa l'eventualità di febbre, viene gestito come se fosse un caso di Covid-19. E di qui l'impiego delle tute anticontaminazione e dei dispositivi annessi che sono propri degli specialisti dell'Nbcr.
Per fortuna, però, l'intervento si è risolto celermente. E Urago Mella ha potuto far ritorno alla tranquillità, persino eccessiva in questi tempi di lockdown, delle ore che precededono il coprifuoco.
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