Uno sfratto ogni 274 famiglie. A Brescia peggio che a Milano

Secondo un'analisi di Regione Lombardia nel bresciano la situazione più critica. Il 98% degli sfratti per morosità
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Con i suoi 1943 provvedimenti esecutivi messi in atto nel 2015, Brescia guida la classifica lombarda degli sfratti. Non solo perché ne assorbe il 15,8%, seconda solo a Milano, ma anche perché se rapportato al numero delle famiglie residenti, il dato bresciano risulta il più pesante. 

Se infatti nel capoluogo di regione, dove gli sfratti sono stati complessivamente 4.245, il rapporto è di un provvedimento ogni 357 famiglie, nel bresciano è di uno ogni 274, il valore più alto di tutta la Lombardia insieme a quello di Pavia, che mette a segno un 1 a 232.

A metterlo nero su bianco è il Rapporto sui servizi abitativi realizzato da Regione Lombardia, che evidenzia come nel bresciano il 98% dei provvedimenti di sfratto messi a segno nell’ultimo esercizio siano da attribuire a morosità. Un elemento che mette inevitabilmente in relazione il fenomeno con l’alta incidenza della crisi sul territorio lombardo. 

Dall’analisi lombarda al focus cittadino, il quadro di riferimento cambia prospettiva. Analizzando i numeri che raccontano dei soli provvedimenti effettuati nelle diverse annualità nel Comune di Brescia, il 2015 restituisce un trend positivo. Gli sfratti convalidati dal Comune capoluogo, infatti, sono stati 582 in totale, rispetto agli 802 procedimenti che hanno contraddistinto l’attività del 2014. Segno, questo, di una prima e positiva inversione di tendenza in chiave locale. A rimanere invariata è invece la percentuale degli sfratti per morosità sul totale, che rappresentano il 98% delle pratiche.

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