Unione popolare: «Azione-Italia Viva hanno coperto i nostri manifesti elettorali con i loro»

La formazione di sinistra denuncia l’occupazione dei suoi spazi elettorali. Venerdì hanno manifestato contro le bollette davanti ad A2A
La manifestazione di Unione popolare contro il caro bollette da A2A - Foto © www.giornaledibrescia.it
La manifestazione di Unione popolare contro il caro bollette da A2A - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Unione popolare è scatenata: venerdì è stata protagonista di un flash mob davanti alla sede di A2A contro le bollette. Ieri invece ha sollevato il problema delle affissioni abusive di Azione-Italia viva.

Su questo aspetto ieri i rappresentanti della forza politica che riunisce varie forze della sinistra oltre il centrosinistra ha fatto sentire la propria voce: «Calenda/Azione-Italia Viva ha coperto i nostri manifesti elettorali con i loro, occupando abusivamente gli spazi a noi assegnati con il numero 22 per la propaganda del Senato». Così subito la richiesta di intervento: «Abbiamo chiesto, pertanto, alla Polizia locale un intervento urgente per verificare quanto da noi descritto, al fine di poter procedere secondo i termini previsti dalla legge elettorale».

Il caso dei manifesti offre a Up l’occasione per lamentarsi di una difficoltà più ampia nel poter partecipare alla competizione elettorale. «Sin dall'inizio del mese di agosto le difficoltà da noi incontrate per raccogliere le firme sono state molte. Queste difficoltà si sono appesantite perché gli elenchi dei partiti ammessi alla competizione elettorale sono pervenuti ai comuni con una decina di giorni di ritardo, riducendo così a 20 giorni, anziché 30 l'utilizzo degli spazi per banchetti, comizi».

E venerdi mattina nemmeno la pioggia battente ha fermato gli attivisti bresciani di Unione Popolare che davanti alla sede di A2A si sono ostinati a bruciare le bollette energetiche. Un flashmob per aderire alla campagna anglosassone «Don’t Pay», che nel Regno Unito sollecita il boicottaggio dei consumatori delle bollette energetiche. «Noi non paghiamo», che finora vede l’adesione della sola formazione politica guidata da De Magistris, chiede «la riduzione del costo delle bollette a un livello accessibile. Se verremo ignorati, il 30 novembre sospenderemo il pagamento. Puntiamo a un milione di adesioni».

A supportare la manifestazione in via Lamarmora arriva anche Giorgio Cremaschi (leader di Potere al Popolo): «Anche a Brescia, nonostante il termovalorizzatore, le bollette sono aumentate del 230%. Ci aspettiamo dei rincari enormi nelle prossime settimane. Per questo da oggi parte l’iniziativa nazionale». La ricetta nel medio termine è invece quella già espressa da Unione Popolare, come ha spiegato il candidato Dario Filippini: «Gli aiuti non bastano. Bisogna eliminare l’Iva dalle bollette per ridurre i costi, poi è necessario superare la dipendenza energetica spingendo sulle rinnovabili».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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