Un’associazione per gestire i boschi della Maddalena

L’obiettivo è cercare fondi e rendere remunerativo il verde. Si cerca l’adesione di privati ed enti pubblici
Nel bosco della Maddalena - © www.giornaledibrescia.it
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Si cambia per tornare a puntare sul bosco. Ci si unisce, pubblico e privato, per accedere a contributi pubblici e fare massa critica. La Loggia sta creando un’associazione fondiaria per valorizzare il patrimonio boschivo, tutelare l’ambiente e prevenire incendi e dissesto idrogeologico.

Si parte con la Maddalena, e solo per il bosco nel comune di Brescia, 2.200 ettari di cui 60 sono della Loggia, mentre il resto è di enti pubblici, fondi, società di capitale e, soprattutto, privati. Piccoli o grandi possedimenti che, negli anni, da quando cioè i «roncher» hanno abbandonato lo sfruttamento del bosco, hanno bisogno di cure.

La Loggia ha partecipato, nel 2020, al bando «Un filo naturale» di Fondazione Cariplo per creare un modello forestale sostenibile per la gestione dei boschi e ha recentemente ricevuto 238mila euro. Da qui è partito un ragionamento su quale fosse il sistema più adeguato da adottare e si è scelto, appunto, l’associazione fondiaria.

L’iter

Il Comune quindi parte con questa realtà facendo confluire lì i suoi 60 ettari e «inviterà» proprietari pubblici (come gli Spedali Civili) e privati ad aderire. «La proprietà resta intatta - precisa il sindaco Del Bono -, con chi aderirà creeremo il nucleo che potrà via via allargarsi». Dalla Loggia non si aspettano da subito un’adesione di massa, ma sperano che sia il più ampia possibile. Il Comune sarà regista e garante, monitorerà e garantirà la gestione senza finalità speculativa. Dall’altra i privati potranno, proprio in virtù dell’adesione alla nuova realtà, accedere a fondi pubblici per la gestione del loro bosco. «Vorremmo rendere di nuovo, come un tempo, remunerativo il bosco» spiega il sindaco. Vendita di legna da ardere, cippato per biomasse, materiale da costruzione sono solo alcune delle attività alle quali si sta pensando. «Il Comune vuole una governance attrattiva» ha aggiunto Del Bono. La nuova realtà, ha spiegato il dirigente del Settore verde Graziano Lazzaroni, verrà regolata da uno statuto, ci sarà un’assemblea, un presidente, si decideranno i pesi di ognuno in base alla superficie conferita. È solo l’inizio di un processo complesso.

L’investimento

Come detto si parte con i fondi erogati da Fondazione Cariplo, 238mila euro, che serviranno per gli studi iniziali, sperimentazioni comprese. Brescia infatti vuole fare scuola: in Regione sono pochissime le realtà di questo tipo, meno di 5. Per quanto riguarda i fondi pubblici tutto resta invariato: i soldi per le manutenzioni si potranno utilizzare solo per il bosco di proprietà comunale. I fondi che arriveranno dai bandi ai quali parteciperà l’associazione fondiaria, invece, verranno usati per tutti i boschi dei proprietari che aderiranno. Tra il 2019 e il 2021 il Comune ha speso più di 640mila euro, ha aggiunto l’assessora all’ambiente Miriam Cominelli, tra migliorie forestali (190mila), manutenzione ordinaria (330mila) e fondi arrivati dai bandi regionali (123mila). Senza contare ciò che ci hanno messo le associazioni con le quali la Loggia collabora proprio per la gestione del monte.

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