Una Tangenziale green lunga 43mila alberi contro smog e rumore

In occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente annunciata l'intesa tra Regione e Provincia: le piante correranno parallele alla Sud
Il rimboschimento abbatte le polveri sottili - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il rimboschimento abbatte le polveri sottili - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Le chiamano le emissioni nascoste. Ma in realtà è un’emergenza che si vede e che, soprattutto, si sente. O, meglio: si respira. E non solo per il cocktail di inquinanti scaturiti dal traffico, dagli allevamenti e dalle fabbriche ma anche per il tonfo di migliaia di alberi stroncati in parte - più negli anni passati che oggi - dall’urbanizzazione e dal consumo di suolo e, in parte, dalla concretezza della crisi climatica, fatta di tempeste arroganti e di temperature record di anno in anno.

Gli alberi, i boschi, le foreste sono un tesoro che non solo va salvaguardato ma sul quale continuare a scommettere. Perché la deforestazione fa aumentare le emissioni di carbonio anche del 5% (l’esempio chiave è l’Amazzonia) e il disboscamento può fare impennare le emissioni di CO2 fino al 3,8%, come spiega lo studio pubblicato ad aprile su Nature Communications. Ecco perché le chiamano «emissioni nascoste»: perché non sono quelle che escono dai camini o dalle auto. Sono quelle che non vengono assorbite dagli alberi.

Terra in «codice rosso»

Crisi climatica, perdita di biodiversità, inquinamento e discariche sono la prova che la Terra è in «codice rosso». La via d’uscita da tutto questo? Trasformare le nostre economie e le nostre società per renderle più inclusive, eque e in connessione con ambiente e natura. Quel che si sta facendo non è senza dubbio abbastanza, ma Brescia ci sta provando, un passo dopo l’altro.

E oggi, nella Giornata mondiale dell’ambiente il cui slogan è «Only one Earth» (Solo una Terra), vogliamo raccontare alcuni di questi piccoli passi. A partire proprio da un piccolo tassello di riforestazione.

Un corridoio «mangiasmog»

Dell’idea si parla da anni e anni, ma finalmente sarà tradotta in pratica. L’arrivo di 43mila alberi forniti dall’Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste) creeranno a Brescia una «Tangenziale Sud green» che per circa 7,5 chilometri scorrerà parallela a quella tracciata dall’asfalto. Sarà un corridoio verde «mangiasmog», puntellerà il tracciato a partire dall’autunno di quest’anno e la sua missione sarà anche quella di esiliare il rumore del traffico, nemico numero due (dopo le polveri sottili) di chi abita nei quartieri che si snodano a ridosso della grande arteria. Un buon esempio di lavoro di squadra nel segno dell’ambiente condotto in tandem da Regione e Provincia con l’accordo della Loggia.

Da un lato, la Lombardia con la guida dell’assessore al Verde, Fabio Rolfi, ha trasferito i fondi (4 milioni di euro) e ha messo a disposizione la competenza dell’Ersaf che fornirà quanto necessario per creare questo grande bosco urbano di mitigazione ambientale. Dall’altro il Broletto, con la regia di Guido Galperti, si è occupato della realizzazione tecnica del progetto e si attiverà con operatori locali per la messa a dimora delle piante e per la manutenzione. Un punto di partenza, non certo d’arrivo, ma di sicuro una buona pratica che può fare da apripista per altre operazioni simili.

«Questo accordo dovrebbe essere replicato ovunque - conferma Rolfi -. Il prossimo passo potrebbe essere la Tangenziale Ovest, ma anche le aree agricole nel Sin Caffaro: il bosco è il futuro, bisogna crederci». Specie ora che la Giunta guidata da Emilio Del Bono ha messo in moto la grande macchina della bonifica nella cittadella industriale, epicentro del disastro, mentre prosegue il risanamento dei parchi pubblici, coordinato dall’assessorato all’Ambiente che vede le redini affidate a Miriam Cominelli.

Un percorso, quello dell’attenzione all’ambiente, che non deve fermarsi, cogliendo ogni opportunità di volta in volta. Come quella che, in estate, offrirà sempre la Regione: «In palio ci saranno 10 milioni di euro proprio per finanziare nuovi boschi urbani nei grandi centri così da concentrarli nelle aree in cui l’inquinamento continua ad avvelenare l’aria» annuncia Rolfi.

Le scelte

Non c’è dubbio che negli ultimi anni la consapevolezza collettiva sia aumentata rispetto alla protezione dell’ambiente. Ma le scelte per essere efficaci hanno bisogno di essere coraggiose e concrete. È una battaglia di civiltà contemporanea nella quale si sovrappongono diritti e doveri dei cittadini, tradizioni, economie. Perché da un lato i singoli hanno il diritto insindacabile di veder protetta dalle rispettive Amministrazioni (locali, regionali, nazionali) la propria salute - legata a doppio filo e interconnessa all’ambiente - attraverso norme, regolamenti e disposizioni che siano in grado di aggredire l’inquinamento e, quindi, di incentivare beni e servizi green.

Ma dall’altro i cittadini hanno, loro per primi, il dovere di non inquinare, di rispettare l’ambiente, diffondere studi e conoscenza per moltiplicare la consapevolezza e perseguire lo sviluppo sostenibile di risorse energetiche.

Il messaggio da ricordare è sempre lo stesso ma sempre attuale: «Nell’universo ci sono miliardi di galassie, nella nostra galassia ci sono miliardi di pianeti. Ma c’è una sola Terra». Prendiamocene cura.AmbienteLa giornata mondiale «Only one Earth»

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