Una mini Torre della Pallata negli abissi di Brescia
Una casa-torre. Là dove le mappe della città medievale non la riportano. É quella della quale sono convinti di aver ritrovato i resti gli esploratori degli abissi cittadini di Brescia Underground.
Nelle loro peregrinazioni lungo i 21 km di acque sotterranee della Leonessa, hanno rinvenuto testimonianze preziose del passato della città, dai resti dei mulini che alimentavano laboratori e concerie lungo l’odierna via San Faustino a ponti d’antichissima fondazione, risalenti anche all’epoca romana.
Ma un tassello nel mosaico della storia bresciana lo sentono tutto loro. Quello che ritengono il basamento a sezione quadrata di un’antica casa-torre: mura in blocchi di marmo bianco e squadrato che staccano totalmente dalle mura in mattoni d’argilla delle case bottega circostanti, a confermare un’importanza e una dignità tutte speciali.
«Siamo in presenza di una Torre della Pallata in miniatura» esemplifica Andrea Busi, leader del team che da 12 anni indaga il passato di Brescia dai suoi corsi d’acqua sommersi.
Del resto di case-torri era ben fornita la cinta muraria medievale, sorta a partire dal 1187 a segnare non solo le porte esterne ma anche a delimitare gli ambiti delle singole quadre e a testimoniare la rilevanza di famiglie di spicco. É quello che altre zone della città restituiscono ancor oggi allo sguardo dei passanti, come la Torre d’Ercole, la Torre dei Camignoni in via Laura Cerreto, e la Torre degli Emilii all’angolo tra via Trieste e via Gabriele Rosa.
Chi volesse vedere con i propri occhi i resti della presunta casa-torre non ha che da contattare lo staff di Brescia Underground e prendere parte a uno dei consueti tour con visite guidate organizzati quasi ogni weekend.
Per le informazioni del caso è sufficiente collegarsi al sito www.bresciaunderground.com.
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