Una messa per ricordare il Servo di Dio Fausto Gei

Per ricordare lo straordinario testimone, il Centro dei Volontari della sofferenza ha organizzato un convegno virtuale che ne ripercorre la vita
Fausto Gei: il video
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Una vita di sofferenza, meglio: una vita al servizio della sofferenza, del prossimo. Sono passati oltre cinquant’anni dall’addio a Fausto Gei, morto a soli 41 anni il 27 marzo 1968. Era stato colpito da giovanissimo dalla sclerosi a placche, malattia che giorno dopo giorno lo aveva debilitato sempre più nel fisico, ma non certo nello spirito. Anzi, la sua disabilità fisica era diventata la sua forza, l’aveva messa al servizio del prossimo.

Nel 1955 incontra mons. Luigi Novarese che lo introduce nella spiritualità dei «Volontari della sofferenza». È l’ennesima svolta della sua vita. La sua fama di santità ha fatto partire il processo di canonizzazione.

Per ricordare il Servo di Dio, oggi alle 11 il vescovo Pierantonio Tremolada celebrerà una messa nella chiesa di Santa Maria della carità in via Musei; le presenze sono ovviamente contingentate causa Covid, si potrà seguire la celebrazione sulla pagina Facebook del settimanale diocesano «La Voce del popolo». Sempre per ricordare questo straordinario testimone di fede, il Centro dei Volontari della sofferenza ha organizzato un convegno (virtuale) che ripercorre la vita di Gei e la sua Causa di canonizzazione, l’attuale postulatore è don Luigi Garosio.

Dopo le 11 l'appuntamento sarà visibile sul nostro sito; chi vorrà invece seguirlo in televisione potrà farlo, sempre oggi, alle 17.40 su Teletutto oppure domani alle 15.30 su Teletutto2 (canale 87).

Il sogno di Gei era laurearsi in Medicina, non poté per la malattia. «Ciò che non posso fare come medico - scriveva - lo voglio fare come malato. La sofferenza non è una pianta selvatica, ma un albero che produce frutti. Non chiedere a Dio di renderti felice, ma utile: la felicità verrà dopo». La sua forza continua ancora oggi.

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