Una lanterna accesa tutta la notte per ricordare Elena Lonati, uccisa 17 anni fa
«Solo l’amore può sconfiggere le tenebre». L’amore di una famiglia, della comunità, di una città e le tenebre di un delitto che 17 anni fa ha spento la vita di Elena Lonati. Era il 2006 quando Elena venne uccisa, all’età di 24 anni, dal sagrestano della chiesa di Santa Maria a Mompiano, Wimal Chamile Ponnamperumage, 37enne cingalese noto come Camillo.
Da due anni il centro civico di via Chiusure porta il suo nome: «L’importanza delle intitolazioni sta nel ricordo – ha detto l’assessore Anna Frattini -. Soprattutto quando si ricordano giovani le cui vite sono state spezzate in modo tragico».
L’associazione «Ilsorrisodeibimbi», di cui sono co-fondatori gli stessi genitori di Elena, mamma Maddalena e papà Aldo, aveva chiesto di intitolarle un luogo della città per non dimenticare la giovane operatrice sociale e con lei anche la tragedia che ogni femminicidio comporta. La scelta era caduta sul centro di via Chiusure che, con la sua sala lettura e la Biblioteca, è frequentato da tanti bimbi, per i quali Elena nutriva una grande passione.
La luce della lanterna
Per ricordare Elena, quest’anno, il quartiere, l’amministrazione e la biblioteca Ghetti hanno organizzato una cerimonia con l’accensione di una lanterna: «Un gesto semplice, una candela accesa per una notte – ha spiegato il bibliotecario Sandro Foti – seguendo le ultime ore di Elena. Importante farlo qui visto il legame che univa lei con i bambini e i libri: Elena era molto attiva nella parrocchia e avrebbe voluto lavorare nel mondo dell’educazione». La lanterna resterà accesa per tutta la notte
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