Una donna, un uomo e un bimbo: autopsia virtuale sulle mummie
Una donna, un uomo e un bambino. Sono questi i primi risultati della Tac effettuate dall’equipe di Mummy Project Research su tre teste di mummie egizie, una completamente avvolta in bende e due sbendate, conservate al Museo di scienze naturali di Brescia.
Le indagini si sono svolte lunedì sera al Gemini Rx di Travagliato, che ha messo a disposizione i migliori macchinari ad oggi reperibili, i primi risultati cominciano quindi ad arrivare. La Tac ha infatti permesso di effettuare una specie di autopsia virtuale, svelando fin dalle prime immagini chi sono gli individui mummificati: come detto, una delle teste avvolta in bende appartiene probabilmente ad una donna adulta, la prima delle due teste sbendate appartiene invece ad un uomo dalla corporatura robusta e di età avanzata databile in base al trattamento del corpo all’Epoca Tarda (650 a.C./333 a.C.), forse anche Tolemaica (333 a.C./30 a.C.); mentre la seconda testa priva di bende è di un bambino, il cui sesso non è identificabile, databile sempre in base al trattamento del corpo all’epoca Romana.
Ora la squadra del Mummy Project Research, ha in programma uno studio approfondito delle immagini radiografiche acquisite lunedì sera per una maggiore comprensione della vita e della morte degli individui; ma anche analisi chimiche e fisiche, i cui risultati arriveranno tra qualche mese. Inoltre le immagini 3D elaborate dalla Gemini Rx serviranno per la replica in scala 1:1 di una testa, manipolabile per ipovedenti e persone con diverse abilità e per la ricostruzione forense del volto che restituirà un’identità completa.
Dall’antico Egitto a Travagliato, le tre teste hanno percorso un lungo viaggio: lunedì sera hanno lavorato Sabina Malgora, direttore del Mummy Project, archeologa specialista in Archeologia Egizia, il direttore del museo bresciano Paolo Schirolli, il dottor Valentino Rubetti, direttore della Gemini Rx, il tecnico radiologo Andrea Pietro Vacis; altri membri del progetto sono Chantal Milani, antropologo e odontologo forense, Francesca Motta, archeo-antropologa, Jonathan Elias, direttore Akhmim Mummy Studies Consortium dalla Pennsylvania, negli Stati Uniti, Andrea Gobbato ed Eleonora Gandin, fisici, Vittoria Oglietti di Smov, responsabile relazioni esterne. Le analisi sono state effettuate oltre l’orario della normale diagnostica medica, senza interferire con la regolare attività della struttura.
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