Una domenica riscaldata da un sole degno di maggio

L'ultima domenica di marzo ci ha regalato cieli sereni o poco nuvolosi e temperature nettamente superiori alla media
Campo Marte - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Campo Marte - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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L'ultima domenica di marzo ci ha regalato cieli sereni o poco nuvolosi e temperature nettamente superiori alla media del periodo. Ecco una carrellata di massime rilevate in varie zone del Bresciano: San Zeno Naviglio +23,1°C, Chiesanuova +22,8°C, Toscolano Maderno +22,6°C, Azzano Mella +22,3°C, Esine +22,2°C.

Si tratta di valori in linea con le medie della prima decade di maggio, a conferma di una giornata calda, ma tutt’altro che eccezionale. A conti fatti, si è trattato di un evento paragonabile a tanti altri avvenuti in passato nel mese di marzo. Per intenderci, nessun record di caldo è stato battuto. Sfogliando le pagine della nostra serie storica, iniziata nel secondo dopoguerra, spicca l’incredibile anticipo d’estate di venticinque anni fa: nel pomeriggio del 17 marzo 1997 la stazione meteorologica di Ghedi rilevò una massima di +27,3°C, mentre a Brescia la colonnina di mercurio arrivò addirittura a +28,8°C.

Tutta colpa di una massa d’aria molto calda, i cui effetti furono accentuati dalle raffiche di Föhn. Al confronto, i 22-23°C raggiunti ieri impallidiscono. L’anomalia che invece continua a preoccupare gli addetti ai lavori, e non solo, è quella legata alla prolungata assenza di pioggia: l’ultima perturbazione risale al giorno di San Faustino, quando in città caddero 37 millimetri di pioggia, e l’accumulo annuo, pari a 55 millimetri, rappresenta un bottino davvero esiguo.

A tal proposito, le previsioni meteorologiche lasciano ben sperare: fra un paio di giorni, salvo improbabili colpi di scena, la pioggia tornerà a bagnare il Nord Italia, mentre le temperature diminuiranno con decisione, soprattutto nel corso del fine settimana. Di certo una sola perturbazione non potrà risolvere il problema legato alla siccità, ma rappresenterà un primo, importante passo avanti. E stavolta, con buona pace degli amanti del sole, nessuno potrà parlare di maltempo e lamentarsi degli ombrelli aperti.

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