Una ciocca di capelli per le donne in lotta in Iran: ultimo giorno al Macof

Un gesto piccolo come il taglio di una ciocca di capelli per fare la differenza. Per far sentire la propria solidarietà anche a migliaia di chilometri di distanzam fino al cuore dell'Iran in lotta.

Si conclude oggi l'iniziativa lanciata dal Ma.Co.f - Centro di fotografia italiana di Brescia, che per sei giorni ha invitato la cittadinanza a testimoniare così il proprio sostegno alle donne iraniane che protestano da settimane dopo l’uccisione di Masha Amini, la 22enne arrestata a Teheran e picchiata a morte dalla polizia morale perché non indossava correttamente il velo.

Dal 16 settembre ragazze e donne iraniane hanno cominciato una rivolta senza precedenti contro il governo dell’ayatollah Ali Khamenei e del presidente Ebrahim Raisi. Bruciano i veli simbolo della loro oppressione e si tagliano i capelli in segno di lutto e rabbia, un gesto potente che sta riverberando in tutto il mondo grazie ai social network: foto e video ormai diventati virali di giovani donne con le code tirate verso l’alto e tagliate a metà, con l’hashtag ormai universale #mashaamin.

L'onda lunga della protesta è arrivata anche a Brescia. Qui il Ma.Co.f. ha aperto una postazione in via Moretto 78 in cui volontarie e volontari hanno tagliato le ciocche dei capelli a chi si è presentato - donne e uomini, circa 200 i partecipanti sino a questo pomeriggio -, le ha legate con uno spago rosso e raccolte in una boccia. I capelli saranno inviati al Consolato iraniano a Milano. Il messaggio delle organizzatrici è stato chiaro: «Non si tratta di noi contro loro, ma di sostegno delle libertà e di supporto a una nazione intera». Chi volesse aderire ha tempo ancora fino alle 19. 

L'iniziativa, tuttavia, prosegue fino alla fine di novembre: non ci saranno persone a tagliare i capelli al Ma.Co.f ma si potranno ugualmente depositare le ciocche tagliate a casa, che saranno analogamente a quelle raccolte sino ad oggi consegnate al Consolato iraniano.