Una «casa di vetro» per accogliere i tappeti della collezione Zaleski
Procede il percorso di Fondazione Tassara per la realizzazione in città di un museo per i 1.356 tappeti della collezione Zaleski, attualmente custoditi a Milano. Il progetto è passato ieri in Commissione urbanistica, dove la valutazione della richiesta di permesso di costruire, con parziale demolizione e ricostruzione e cambio di destinazione d’uso da artigianale a servizio di interesse generale, avanzato da Mita srl, ha avuto il benestare della maggioranza dei membri: non hanno votato la forzista Paola Vilardi («negli anni ho visto girare questi tappeti troppe volte, ho l’impressione che la collezione Zaleski venga utilizzata per occupare spazi») e i leghisti Massimo Tacconi e Michele Maggi.
Il progetto
In attesa del passaggio in Consiglio comunale, il progetto degli studi milanesi Obr e Lombardini 22 per Mita (Museo internazionale del tappeto, srl controllata da Fondazione Tassara) è stato illustrato ieri dall’assessora all’Urbanistica, Michela Tiboni. L’area scelta è quella tra via Sostegno e via privata De Vitalis (vicino alla stazione ferroviaria dell’alta velocità, per intercettare i flussi turistici in arrivo o di passaggio in città), una porzione a «elle» sulla quale insiste attualmente un edificio a due piani di tipo artigianale, affiancato da un parcheggio. L’immobile verrà demolito e ricostruito per i due terzi (520 dei 750 metri quadri complessivi), al suo posto sorgerà una struttura di disegno contemporaneo, uno spazio a tutta altezza - per consentire l’esposizione a parete di tappeti di grandi dimensioni, e la visione ravvicinata grazie a una passerella-balconata - preceduto da una facciata trasparente verso via De Vitalis.
L’accesso avverrà tramite una piazza pubblica (attualmente è un cortile chiuso) costruita a gradoni; un secondo accesso da via Sostegno condurrà ad un’area adibita a parcheggio: la Commissione ha accolto anche la deroga alla dotazione di parcheggi, limitati a un paio di posti dedicati ai disabili.
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Le funzioni
L’interno accoglierà, oltre al grande spazio espositivo e alla balconata, anche una biblioteca/sala studio, un cavedio per stage (sono previste collaborazioni con scuole e con l’accademia Laba la cui sede è a due passi), una biblioteca specializzata, gli uffici della Fondazione e il deposito dei preziosi tappeti, che saranno esposti a rotazione, e che vanno custoditi a temperatura e umidità controllate e costanti. La collezione comprende rari pezzi dal XV al XX secolo, raccolti dall’imprenditore franco-camuno Romain Zaleski e donati alla Fondazione Tassara, che si è impegnata nella custodia, studio, catalogazione (anche digitale) e valorizzazione della raccolta. Se arriverà l’ok dal Consiglio comunale, la sede del Museo potrebbe essere pronta per il primo trimestre del 2023, in tempo per l’anno della Capitale della cultura. Appuntamento per il quale Fondazione Tassara ha già in programma l’esposizione di una selezione di tappeti, accostati a opere di artisti contemporanei, nella sala superiore del Grande Miglio in Castello.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato