Una balena arenata a Ronco denuncia il surriscaldamento globale

L’opera di Bombardieri di 20 metri di lunghezza rappresenta una bambina che da sola salva il cetaceo
L'opera «Gaia e la Balena» di Stefano Bombardieri - © www.giornaledibrescia.it
L'opera «Gaia e la Balena» di Stefano Bombardieri - © www.giornaledibrescia.it
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Una Balena come presupposto che a Ronco arrivi il mare. Alla suggestione provocatoria di un fotografo gussaghese, Emanuele Bc, il quale aveva immortalato la frazione di Ronco semisommersa dalle acque - come denuncia del surriscaldamento globale – fa seguito la nuova monumentale installazione dell’artista di fama internazionale, Stefano Bombardieri, che trova spazio da ieri in prossimità della rotonda che dà accesso alla soprannominata «Contea di Ronco», dove arte e cultura stanno divenendo il tratto distintivo dell’intera comunità.

La Ronco immaginaria nella fotografia di Emanuele Bc
La Ronco immaginaria nella fotografia di Emanuele Bc

Statue ambientaliste

L’opera installata in queste ore raffigura una balena arenata, trascinata con una corda da una bimba, verso il mare, verso la salvezza. Dopo il rinoceronte, l’elefante e l’ippopotamo, opere sempre di Bombardieri posizionate a metà dicembre al Parco Muccioli di Sale, che interrogano il visitatore sul futuro del mondo e del nostro ecosistema, ora un’altra creazione, allineata al profilo di tutela ambientale e di sensibilizzazione, approda a Gussago.

Il tema di «Animal’s Countdown», il conto alla rovescia per gli animali in estinzione, si avverte anche in questa balena, che impotente si affida alla generosità di una bambina che pare farsi carico del peso di un mondo intero. Così come nell’opera del fotografo gussaghese – che immagina come Ronco possa reinventarsi località turistica - è la resilienza di chi di chi sa rimboccarsi le maniche a poter cambiare il mondo.

«Una installazione di grande intensità, che fa seguito alle sculture posizionate al Parco Muccioli sul tema dell’Animal’s Countdown – ha sottolineato il sindaco, Giovanni Coccoli -. Stavolta l’iniziativa non è del Comune, che ha autorizzato l’operazione, ma è avvenuta grazie al gesto di un privato, il collezionista e gallerista Ettore Marchina. La scultura Gaia e la balena, è di grandi dimensioni fa riflettere tutti (la bimba è alta un metro e mezzo circa, mentre la balena supera i 20 metri di lunghezza, ndr). I bambini hanno il potere enorme di raccogliere le grandi sfide dei nostri tempi turbolenti. L’installazione certamente potrà attirare gente che viene nel nostro territorio, quindi assume anche una importante valenza di promozione del territorio». La bellezza e l’arte salveranno il modo? Questa è la scommessa gussaghese.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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