Un tir di aiuti sotto l’albero: è il regalo degli alpini per l'Ucraina
Al centro aiuti di Castenedolo i volontari dell’associazione «Nadiya» continuano a lavorare senza sosta. Non hanno fatto pausa ieri e non si fermeranno nemmeno durante le feste. «Ognuno trascorrerà il Natale a casa propria - racconta la volontaria Ludmilla -: quest’anno la voglia di festeggiare è davvero poca. L’appuntamento, per chi potrà, è sempre qui nel nostro magazzino: c’è tantissimo da fare, da smistare, da imballare. C’è bisogno di noi e di tutto quello che possiamo spedire ai nostri connazionali rimasti senza più nulla».
La sede di Castenedolo funziona ormai come una macchina dal meccanismo ben oliato: in un cantone ci sono i medicinali da inscatolare («ci aiutano dei farmacisti italiani» dice Ludmilla) e accanto i pacchi per il fronte divisi per brigata: le scatole contengono generi alimentari e candele, confezionate con cura e precisione dai volontari e dalle volontarie all’interno di latte e lattine.
«Servono per dare luce e calore ai soldati e nelle case rimaste senza elettricità» spiegano. I pacchi destinati alle famiglie per bambini contengono sempre un giocattolo: «Abbiamo fatto una spedizione speciale in occasione di San Nicola, che viene festeggiato il 6 dicembre» racconta Ludmilla. Che aggiunge: «Il nostro impegno principale adesso, oltre ai soldati impegnati al fronte, è rivolto alle città liberate di Cherson, Kharkiv e Chernihiv, dove serve davvero tutto. In particolare c’è grandi richiesta di gomme, che si bucano spesso a causa delle schegge, e di generatori».
I pacchi da spedire non mancano. A scarseggiare, però, sono adesso i fondi per pagare i trasporti: la benzina per un viaggio in tir fino a Kiev, infatti, costa 3.500 euro. I primi ad accorrere in soccorso ai volontari, come è spesso stato in questi mesi, sono stati gli alpini di Borgosatollo, capitanati da Giovanni Coccoli. «Abbiamo deciso di pagare un viaggio - spiega il capogruppo - in parte con risorse nostre e in parte grazie al ricavato della Festa delle Associazioni. Abbiamo caricato il tir, che è partito da Castenedolo lunedì, coi letti recuperati grazie all’Ospedale Civile e a quello di Gardone, e ai materassi donati dall’Ospedale di Gavardo».
Un regalo di Natale, quello delle Penne nere di Borgosatollo, che è il culmine di un impegno mai venuto meno dall’inizio del conflitto. Il gruppo - ricorda lo stesso Coccoli - ha donato 15 quintali di cibo e 65 quintali di materiale fra letti, vestiti e quanto altro possa servire. A ciò si aggiungono 6.500 euro di medicinali e il vecchio scuolabus giallo di Corzano che, per tramite degli alpini, passerà ai volontari di «Nadiya» perch sia spedito in Ucraina. Qui resterà e verrà utilizzato per i trasporti interni.
«La raccolta - assicura Coccoli - va avanti: chi lo desidera può contattarci o raggiungere la nostra sede in via Petrarca 2». In alternativa è sempre funzionante il centro di Castenedolo, in via Maestri del Lavoro, da dove, alla vigilia delle festività, arrivano messaggi di gratitudine: «Ringraziamo tutti i bresciani che in questi mesi ci hanno aiutato e dato il loro appoggio - dice Ludmilla -. Dagli anziani che ci hanno portato un pacco di pasta a chi si è offerto per un trasporto. A ognuno va la nostra più profonda gratitudine».
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