Un Piano Casa da 400 milioni entro fine mese
«Un piano casa che conterrà le misure più grosse degli ultimi vent'anni», con queste parole il vice-ministro alle infrastrutture, Riccardo Nencini, ha annunciato la presentazione, entro metà marzo, di un provvedimento da 400 milioni di euro per realizzare 20 mila alloggi di edilizia pubblica recuperando l'invenduto. «Senza casa e senza lavoro non c'è libertà ed equità per le famiglie - ha spiegato Nencini - noi affrontiamo il tema della casa, rimettendo sul mercato 20 mila alloggi ad affitto calmierato o per la vendita a prezzi calmierati».
Il piano di social housing è destinato a lenire l'atavica emergenza abitativa italiana dove, a fronte di 700mila famiglie bisognose, ci sono appena 45mila alloggi di edilizia pubblica, un dato che in Europa ci vede in coda, al pari con paesi come l'Estonia. Peraltro questo «problema straordinariamente ampio», ha spiegato il vice-ministro, è acuito dal fatto che un terzo di queste abitazioni sono sfitte e un altro 15% è occupato da famiglie che non sono sotto la soglia di povertà.
Dal punto di vista economico il piano, già discusso col ministro Padoan, prevederà uno stanziamento di 150 milioni di euro per il sostegno all'affitto e altri 240-250 milioni di vantaggi fiscali per coloro che intervengono su alloggi che già esistono e sono invenduti, creando così una partnership pubblico-privato perché «l'Italia non ha risorse sufficienti se non vengono legate a quelle private». La base del piano sarà dunque il riutilizzo del patrimonio abitativo invenduto che, secondo le stime oscilla intorno alle 140.000 abitazioni, con il vantaggio non indifferente di evitare nuovo consumo di suolo e di valorizzare le periferie, che accolgono il 65% della popolazione.
I destinatari del progetto saranno la categorie più fragili: anziani, giovani e coppie. Guardando alle risorse scarse, Nencini ha anche fatto intendere che nei prossimi anni saranno da rivedere i meccanismi di assegnazione che potrebbero basarsi sull'Isee, e non più sul reddito, e essere a scadenza di cinque o dieci anni per evitare gli abusi. Il vice-ministro ha sottolineato che «questo è un provvedimento nuovo, da costruire, ma siamo già a buon punto, sarà pronto entro metà marzo e comincerà il suo iter». Iter che non è ancora possibile definire in quanto non è ancora stata scelta la forma, se decreto o ddl, che sarà utilizzata.
Sin qui l’annuncio del viceministro. Come sempre, servirà passare dalle parole ai fatti. Nencini ha dato tempi stretti: fra due settimane (abbondiamo: fine marzo) il piano dovrebbe essere presentato. L’idea di fondo non sembra banale: non costruire nuove case ma rimettere sul mercato (destinandole all’affitto) case che hanno bisogno di essere ristrutturate. Niente nuovo: la parola d’ordine è ristrutturare.
Un argomento che certo non mancherà di suscitare motivo di confronto e di (ulteriore) ottimismo anche al Meeting Immobiliare in programma proprio l'ultimo weekend del mese a Villa Fenaroli di Rezzato.
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