Un leoncino formato raviolo

Approfittando del tiepido sole pomeridiano ho tolto le mie piantine di carciofo dalla piccola serra in cui le avevo riposte in attesa della primavera. Stanno crescendo con convinzione, forti e robuste: sono molto orgoglioso di loro. Ammetto che mentre le ammiravo mi è scesa una lacrima. Perché io non mi vergogno dei miei sentimenti. Men che meno delle lacrime di felicità.
Lacrime a fiumi (le «più belle» e sempre a favore di telefonino) le hanno versate in questi giorni la coppia Chiara Ferragni e Fedez, è infatti nato il loro primo figlio: Leone, subito ribattezzato «baby raviolo». Per il parto è stato scelto un ospedale di Los Angeles (lo stesso dove ha partorito anche Beyoncé) per «vivere le prime settimane con maggiore privacy e tranquillità». Nei mesi precedenti hanno inondato la rete con ecografie («è grande come un avocado» il dolcissimo commento), dediche, pancioni allo specchio. E la privacy? «Posto tutto ciò che mi fa sentire bene e felice» la replica piccata di lei.
Lui invece, il rapper tatuato che faceva la pubblicità alle fettine panate, diffondeva foto con una pistola consigliata ai dodicenni: un papà gggiovane. Ma siccome lei di lavoro fa l’influencer (ovvero una specie di catalogo Postalmarket 2.0 a uso social), la prima foto del raviolino è stata fatta con la marca della tutina bene in vista.
Scatenati gli odiatori da tastiera: «E poi la gente muore di fame», «andate a lavorare in miniera» e molto (molto) peggio. Davanti al computer si credono leoni, ma un cucciolo della stessa specie ruggisce già più forte di loro. Un ruggito che vale milioni di euro. Anche grazie a loro.
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