Un bimbo su 10 nasce prematuro: i racconti delle famiglie

Il momento più bello? «Il primo contatto pelle-pelle». Le testimonianze in occasione della Giornata mondiale della prematurità
PREMATURI, PICCOLI MA FORTI
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Silvia, la mamma di Alice, le ha raccontato tutto: «Sei nata prima, eri piccola piccola». E quando chiedi alla bimba «Come sei tu?», lei ti risponde «Prematura… e guerriera».

Oggi ha 5 anni e con Emma, sua vicina di termoculla, si è divertita a scorrazzare tra le sedie durante uno dei momenti organizzati da «Nati per vivere» in occasione della Giornata mondiale della prematurità, in calendario il 17 novembre e festeggiata ieri a Brescia.

Ci sono state celebrazioni negli ospedali bresciani che ospitano la terapia intensiva neonatale, alla Poliambulanza in mattinata e al Civile nel pomeriggio. Famiglie che si scambiano esperienze, si incontrano, si ritrovano. Bambini attaccati alla vita che hanno lottato. E hanno vinto.

«Un bimbo su dieci nasce prima del termine - spiega Paolo Villani, responsabile della Terapia intensiva neonatale della Poliambulanza -. In Italia l'assistenza neonatale è fantastica, ai livelli delle più avanzate nazioni europee, la mortalità è dello 0,3% quindi molto bassa, in altre nazioni è dello 150-200 per mille».

Il momento più bello? I genitori si dividono tra il primo compleanno, momento in cui i piccoli «iniziano a dimostrare autonomia e le visite di controllo si diradano», per i medici è «il primo contatto pelle-pelle». «I bimbi prematuri - spiega Villani - vengono allontanati subito dopo la nascita dalla mamma e quando diamo in braccio il bimbo alla madre per la prima volta, e lo mettiamo sul suo torace, vediamo il sorriso della mamma e i parametri vitali del neonato sono normali. È un piacere».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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