Un approdo sicuro per sfuggire alle mafie
La solitudine della vittima è un’arma affilata a disposizione della criminalità organizzata. Dove invece la comunità intera si schiera per prevenire e curare il male mafioso ci può essere vittoria. Con questa convinzione Comune di Brescia e Camera di commercio hanno siglato un accordo volto da un lato a creare una cultura della legalità, fornendo gli strumenti per capire il fenomeno mafioso, tramite iniziative formative, dall’altro pensato per affiancare le vittime di reati mafiosi.
«Chi si rivolge a polizia o magistratura ha già chiara la situazione che sta vivendo - sottolinea il sindaco Emilio Del Bono -. Questo progetto vuole dare degli strumenti comunitari che arrivino prima, là dove spesso i singoli sono soli». E tra queste persone, in un periodo in cui le difficoltà economiche sono state acuite dall’emergenza sanitaria, figurano in primis gli imprenditori. Non a caso perciò la Camera di commercio ha aderito «perché è nei momenti di difficoltà che la criminalità organizzata trova il terreno più fertile per inserirsi» conferma Roberto Saccone, presidente dell’ente camerale. Il punto di partenza è la consapevolezza che le mafie «non sono fenomeni che riguardano solo forze dell’ordine e magistratura» evidenzia il presidente della Corte d’Appello di Brescia Claudio Castelli, «e quindi la gestione del sistema di controllo e prevenzione è nell’interesse dell’intera comunità» gli fa eco Carlo Alberto Romano, docente di Criminologia alla Statale e membro del comitato Sicurezza e legalità del Comune.
Si muovono in questa direzione gli interventi formativi, di ascolto e di sostegno psicologico che Comune e Cdc hanno messo in campo, in collaborazione con 15 realtà territoriali tra sigle di categoria, sindacati e associazioni. A tal fine è anche stato istituito un numero, 334.6452013, pensato proprio per fornire un canale d’aiuto. «Sono anche previsti spettacoli teatrali - conclude l’assessore Valter Muchetti -, e in futuro cercheremo anche di coinvolgere i consigli di quartiere».
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