Un anno senza Corioni, Guardiola: «Era una persona speciale»

Un anno fa moriva Gino Corioni, per vent'anni presidente del Brescia. Presentato in Loggia il libro di Vittorio Feltri
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Un anno senza Gino. Sono trascorsi dodici mesi dalla morte di Corioni, presidente per vent'anni di un Brescia portato fino alle porte dell'Europa con campioni del calibro di Baggio e Guardiola che hanno vestito la casacca delle rondinelle e che non dimenticano il pres, come per tutti è sempre stato Gino Corioni anche dopo aver lasciato il suo Brescia, la creatura per la quale si è spinto oltre alle proprie possibilità andando ad un passo dal crac. 

Due sale di Palazzo Loggia ieri si sono riempite per ricordare Corioni ad un anno dalla scomparsa. L'occasione è stata la presentazione del libro scritto dal giornalista Vittorio Feltri, «Dar peso alle cose quotidiane - La mia vita oltre il calcio».

«Spero che i tifosi facciano a Corioni un monumento per quello che ha realizzato», ha detto il giornalista tra tanti ex del Brescia tornati in città solo per ricordare Corioni. 

Non ha potuto esserci Pep Guardiola, impegnato con il suo City, che però da Manchester ha mandato un messaggio registrato dal giornalista bresciano Giovanni Armanini. L'ennesimo attestato di stima verso l'uomo e il presidente Corioni.

«Era una persona speciale», dice Guardiola, che racconta come Corioni amasse il calcio e pensasse al Brescia ventiquattro ore su ventiquattro.

Pep Guardiola ricorda Gino Corioni

«Quando vedi un giocatore non ti servono dieci partite per capire se è bravo, questo è il calcio - dice Guardiola -. Si cercano di comprare giocatori che diano emozioni, non solo numeri o statistiche. Gino Corioni era una persona così, amava il club, pensava tutto il tempo a cosa si poteva fare per il Brescia. È stato un piacere incontrarlo e avere la possibiltà di stare a Brescia».

 

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