Un altro bar di Rezzato dice addio alle slot machine
È un effetto domino che sta contagiando gli esercenti di bar e ristorazione di Rezzato: sono sempre di più coloro che tolgono le macchinette «mangiasoldi».
A dire «no slot» questa volta è la giovanissima Valentina Ventura, 24 anni, che da pochi mesi gestisce il bar «Ohana», che in hawaiano significa famiglia, nel policentro Cristallo in via Da Vinci: ha restituito la licenza delle due slot che avrebbe potuto collocare nel suo locale.
Sarebbe stato un introito sicuro per la sua attività che muove i primi passi, ma la giovane imprenditrice preferisce di gran lunga impostare il suo locale «in modo sano e sicuro per chiunque vuole entrarvi», affrontando volentieri l’impegno di farsi conoscere come appassionata barista.
In paese questo è il terzo locale che decide di non volere le slot, si spera che a questi esempi ne seguano molti altri. Poco prima di Valentina la stessa scelta è stata presa da Ivan Previcini e Nicola Casali, titolari del «Red Dog» di via Papa Giovanni XXIII a Rezzato. Il loro è il secondo locale (il primo fu il «Bar 46») sul suolo rezzatese a dire «No slot».
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