Un alfabeto dei diritti dei bambini: la mostra itinerante tra Brescia e provincia
L’alfabeto dei diritti dei minori inizia con la "a" di amore, prosegue con i bisogni, la cultura, la difesa, le emozioni e la famiglia. Ogni lettera, a sua volta, diventa punto di partenza per molti messaggi che, nel loro insieme, contribuiscono a diffondere la cultura dei diritti dei minori. I minori sono i bambini che vengono affidati per un tratto della loro crescita a famiglie diverse dalla loro, pur mantenendo costanti contatti con le loro radici. Famiglie disponibili a farsi carico di storie spesso dolorose che richiedono, come migliore soluzione temporanea, l’allontanamento del minore.
L’alfabeto
Nel Bresciano sono più di 250 i minori in affido familiare, altri 150 sono in affido a parenti, 270 in comunità e più di 2.500 sono i minori seguiti dalla «tutela minori». A loro, e non solo, è dedicato l’alfabeto. A di amore: «L’amore e l’affetto traspaiono attraverso i gesti e il linguaggio non verbale». B di bisogni: «Essere diverso non significa essere pericoloso». C di cultura: «Non c’è vergogna nell’ammettere di non sapere». D di difesa: «La legge, lo Stato e le istituzioni tutte devono difendere i bambini e i ragazzi vittime di guerra, di mafia e di abusi». E di emozioni: «Emozionami regalandomi un sorriso quando meno me lo aspetto, un sorriso che non sia una ricompensa». F di famiglia: «In una famiglia è fondamentale il rispetto reciproco anche se le scelte degli adulti possono sembrare difficili da capire».
Il coordinamento
Il Cfa, coordinamento famiglie affidatarie, è un’Associazione di riferimento per la nostra provincia che dal 2005 riunisce alcune associazioni che si occupano di affido e sostegno familiare. Suo principio ispiratore è il diritto del minore «a vivere una famiglia, nella convinzione che crescita e benessere dei minori siano responsabilità di tutta la società civile». Per l’anno di Bergamo Brescia Capitale della cultura il coordinamento propone un evento culturale dal titolo «Dalla parte dei bambini», mostra itinerante in città e provincia sul diritti dei bambini. Filo conduttore è «l’alfabeto dei diritti interpretato dagli artisti bresciani».
«L’alfabeto - spiega il coordinamento - è stato scelto perché molto vicino ai bambini. Lo si insegna e si impara sin da piccoli e, soprattutto, aiuta a comunicare e a creare parole in grado di orientare. Lo spunto iniziale è un’opera visuale di un’artista veronese che si trova nella sede del coordinamento e che racconta i diritti attraverso le lettere dell’alfabeto».
Diritti che sono contenuti anche nella Convenzione dei diritti dell’infanzia approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 1989. Oltre trent’anni durante i quali si sono compiuti passi avanti, ma l’obiettivo di rendere concreti e vivi i prinicipi della carta non sono ancora raggiunti.
L’iniziativa
L’anno di Brescia e Bergamo capitale rappresenta un’occasione per ricordare i contenuti della convenzione e per stimolare attività di sensibilizzazione, formazione, educazione, sostegno e accompagnamento alle famiglie accoglienti. Nell’ambito degli eventi previsti dall’iniziativa verranno coinvolti artisti bresciani e non solo. L’attività relativa alla mostra itinerante è stata lanciata insieme ad AAB, Associazione Artisti Bresciani e in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia per raccogliere le adesioni alla mostra itinerante, rivolta a tutti gli artisti del territorio. Con una lettera dedicata, gli artisti sono stati invitati a presentare la propria adesione con opere, quadri, sculture e qualsiasi produzione artistica che abbia come tema i diritti dei bambini, rappresentando artisticamente un diritto, ricordato da una lettera dell’alfabeto. È prevista una «sezione giovani» con opere realizzate da studenti dell’ Accademia di Belle Arti di Santa Giulia.
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