Ultimissimi consigli per evitare contagi al pranzo di Natale

Qualche rapida raccomandazione per ritrovarsi con più serenità e sicurezza ai festeggiamenti di questi giorni, nonostante la situazione Covid
Un brindisi natalizio
Un brindisi natalizio
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Quest’anno, al contrario del 2020, il governo non ha imposto limitazioni per pranzi e cenoni di Natale, anche se i contagi continuano ad aumentare e la rapida diffusione della variante Omicron preoccupa molti.

Per il momento, pare che la mutazione del Covid-19 più recente non comporti sintomi gravi. Ma è comunque bene osservare alcuni accorgimenti per ridurre i contagi evitando di trasformare queste feste in focolai involontari. Ecco alcune raccomandazioni in extremis prima del pranzo di Natale e dei festeggiamenti di Santo Stefano.

Vaccini

Lo strumento più sicuro per sedersi più sereni a una tavolata in famiglia sono naturalmente i vaccini, che hanno fatto la differenza con il Natale dell’anno scorso. Se infatti in numeri assoluti i contagi di questi giorni sono molti di più rispetto a quelli del 2020 (ieri in Lombardia: 16.044 contro 2656), la situazione negli ospedali è nettamente migliore: il 24 dicembre 2020 le persone ricoverate nei reparti ordinari in Lombardia erano 4178 e quelle in terapia intensiva 522. Ieri invece se ne contavano 1400 in area medica e 168 in terapia intensiva. I ritrovi quindi con parenti e amici completamente vaccinati e con la terza dose fatta riducono i rischi, anche se non è esclusa la possibilità di contagio (i vaccini contrastano infatti gli effetti più gravi dell’infezione e hanno un’efficacia ridotta nel prevenire i contagi, anche se riducono il tempo in cui si è contagiosi).

Tamponi

Per ridurre ulteriormente il rischio si può considerare di fare un test antigenico (o tampone rapido), anche se va tenuto conto che presenta qualche incertezza. Negli ultimi giorni c’è stata una corsa ai tamponi che si è tradotta in lunghe code fuori dalle farmacie e dal centro Fiera: è bene ricordarsi che, visto che i testi antigenici fotografano lo stato di infezione in tempo reale, ha senso farli a ridosso del pranzo e della cena, quindi possibilmente il giorno stesso.

Le farmacie di turno aperte oggi, 25 dicembre, a Brescia sono la Bravi, in via San Zeno, e Vincoli, in via Triumplina, ma vista la recente impennata di prenotazioni è difficile che riescano a soddisfare le richieste dell’ultimo minuto. Un’alternativa sono le soluzioni fai da te come i test salivari, in vendita in farmacia oppure online. Sono abbastanza facili da utilizzare, ma se non si è molto esperti è possibile sbagliare la procedura, compromettendone la già relativa affidabilità. Sono comunque meglio di niente.

Arieggiare

Durante pranzi, cene e incontri con molte persone è comunque opportuno ricordarsi di arieggiare gli ambienti, assicurando un adeguato ricircolo d’aria per qualche minuto ogni mezz’ora. L’obiettivo è sempre ridurre il rischio di contagio se una persona nella stanza è infetta inconsapevolmente emette particelle virali tossendo o starnutendo. Si può anche valutare di tenere socchiuse le finestre per buona parte del tempo, favorendo il ricambio d’aria senza sottoporsi a gelate intermittenti.

Mascherina

Si mangia e si brinda, quindi è ovvio che non è possibile tenere la mascherina tutto il tempo. L’ideale è assicurare una buona distanza tra un commensale e l’altro, specie se si tratta di non conviventi. Nelle altre occasioni di ritrovo, indossare una mascherina correttamente - coprendo bene naso e bocca - può essere comunque utile.

Baci e abbracci 

L’entusiasmo per questo Natale ritrovato è tanto, ma vista la situazione sarebbe meglio limitare lo scambio di baci e abbracci con persone non conviventi. È dura ed è spiacevole, siamo d’accordo, ma è un piccolo sacrificio che possiamo fare da casa pensando a chi oggi passerà il Natale di turno in ospedale in un reparto Covid o in qualsiasi altro reparto, prendendosi cura di chi è malato e augurandosi di non vederne arrivare ancora di più dopo le feste.

Tavolate

Anche qui, sarebbe meglio evitare grandi tavolate, soprattutto con commensali che magari non si vedono da qualche tempo. Una buona pratica generale è comunque quella di non restare a lungo in luoghi affollati al chiuso.

Sintomi

Naturalmente, se si presenta uno qualsiasi dei sintomi associati al coronavirus come tosse, raffreddore, febbre, mal di gola, alterazione del gusto e dell’olfatto è bene astenersi dal partecipare a qualsiasi pranzo, cena o evento di festeggiamento. Il consiglio scontato è anche di ricordare agli invitati che dovessero accusare uno qualsiasi di questi sintomi di evitare di partecipare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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