Uccise per vendicare la figlia: condanna a 12 anni

Dopo la morte della figlia per overdose Luciano Manca sparò 18enne rom Ionut Iamandita al campo nomadi di Calcinatello.
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È stato condannato a 12 anni di carcere e tre di libertà vigilata Luciano Manca, l’uomo che il 26 ottobre 2011 uccise con un colpo di fucile il 18enne rom Ionut Iamandita per vendicare la morte della figlia morta per un’overdose.

Si è celebrato oggi, davanti al giudice dell’udienza preliminare Ciro Iacomino, il processo con rito abbreviato. Il pm Leonardo Lesti ha chiesto una condanna a 18 anni per omicidio volontario. Il giudice, riconosciute le attenuanti generiche e applicando lo sconto di un terzo della pena previsto dal rito abbreviato, ha condannato Luciano Manca a 12 anni di carcere e ai tre successivi di libertà vigilata.

Il 52enne Manca non si era mai ripreso della morte di sua figlia Francesca, uccisa da un’overdose il 21 settembre dello scorso anno. Solamente qualche settimana prima, preoccupato per i suoi comportamenti, l’aveva seguita fino al campo nomadi di via Campagna a Calcinatello. L’aveva vista uscire con una bustina di polvere bianca e gliela aveva strappata di mano.

Proprio a Calcinatello Luciano Manca era tornato la  sera del 26 ottobre. Spinto dal desiderio di vendetta aveva  sparato un colpo di fucile contro una delle casette, ferendo  mortalmente alla testa Ionut Iamandita, rom di 18 anni.
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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