Turismo, nel 2017 crescono le presenze: +4,5%

Il Garda assorbe tre quarti dei pernottamenti, mentre sul Sebino si fa sentire l’onda lunga di Christo
TURISMO, 2017 DA RICORDARE
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Continuano ad arrivare. Ed a fermarsi. I turisti dimostrano di apprezzare ogni anno di più la provincia di Brescia ed i numeri sono lì a certificarlo: nel 2017 gli arrivi sono stati 2.809.688, con un aumento di 122.009 unità (pari al 4,54%) rispetto al 2016, e le presenze (vale a dire i pernottamenti) 10.464.921, con un incremento di 447.715 (+4,47%) rispetto ai dodici mesi precedenti.

Tendenze. La crescita sembra ormai un dato strutturale, visto che il segno più negli arrivi si registra dal 1998 ad oggi, con la sola eccezione del 2001. E per quest’anno non era scontato, considerando che i numeri del 2016 erano stati «drogati» dall’evento The Floating Piers sul Sebino.

Così, se è vero che sul lago d’Iseo c’è stata una prevedibile diminuzione degli arrivi, è altrettanto vero che essa è stata molto contenuta (-0,61%), mentre le presenze sono addirittura aumentate del 2%. Vuol dire che la proposta che emerge dal territorio è allettante e che gli operatori sanno fare il loro mestiere, nell’accoglienza e nella promozione. I dati elaborati dalla Provincia, presentati ieri dal consigliere delegato al Turismo, Fabio Capra, insieme al dirigente Raffaele Gareri ed alla dottoressa Sabrina Medaglia, forniscono una fotografia dalle tinte diffusamente vivaci, come si può vedere nella tabella a fianco. Gli incrementi si registrano in tutto il territorio provinciale, con una sola «zona d’ombra», la Bassa, area da sempre altalenante quanto a flussi turistici, legati per lo più a viaggi d’affari: -7,07% di arrivi, -5,60% di presenze, su numeri assoluti comunque non particolarmente alti.

Di zona in zona. L’area più «pesante» è naturalmente quella gardesana: sulla riviera bresciana del Benaco gli arrivi sono stati 1.844.765 (pari al 65,66% del totale provinciale) e le presenze 7.726.795 (73,84%). Nella sfida tra le «capitali» del più grande lago italiano Sirmione conferma la sua leadership in termini di presenze davanti a Limone: 1.359.910 (in crescita del 5,53%) contro 1.179.085 (-2,26%); Desenzano conferma il terzo posto con 980.690 pernottamenti, con un significativo incremento del 9,12%. Quanto a presenze, buoni anche i trend di crescita della Valtrompia (+14,13%), della Valsabbia e del Lago d’Idro (+9,21%) e di Brescia e hinterland (+7,66%).

Provenienze. Come negli anni passati i flussi dall’estero coprono oltre la metà degli arrivi (56,82%) e quasi tre quarti delle presenze (71,41%): è confermato l’andamento positivo (+4,62% gli arrivi e +4,33% le presenze), anche se l’incremento è stato meno massiccio del 2016, quando l’aumento si attestò sul 12,3%. Gli stranieri calano leggermente solo a Brescia.

Quanto alla provenienza, il Paese più amico è naturalmente la Germania, che copre il 24,35% degli arrivi ed il 34,68% delle presenze (ed i pernottamenti di tedeschi aumentano rispetto all’anno precedente del 5,14%). Dopo la Germania ci sono l’Olanda, il Regno Unito, la Svizzera e l’Austria. Va registrata poi la «primazia» della Repubblica Ceca in Valcamonica.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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