Tumori a seno e ovaio, più forza al test genetico

L’associazione Esa al lavoro per stipendiare un secondo genetista e riaprire le prenotazioni
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Una possibilità in più, per le donne, di sconfiggere i tumori della mammella e dell’ovaio: la scienza ha aperto infatti nuovi scenari nell’ambito della prevenzione, della diagnosi precoce e del trattamento medico-chirurgico.

La ricerca di mutazione dei geni Brca 1 e 2, responsabili di un rischio più alto di sviluppare questi tumori, possibile anche all’Asst Spedali Civili con un semplice test, si era recentemente rallentata: l’elevato numero di richieste rivolte al genetista da parte di ginecologi, oncologi, senologi, patologi, chirurghi plastici e psicologi coinvolti nell’anamnesi e selezione delle pazienti che per storia clinica e familiarità presentano indicazioni al test, aveva costretto a chiudere le agende sino al 17 settembre.

Per dare sostegno ad una così importante attività è intervenuta l’associazione Esa (Educazione salute attiva) che nel decennale di fondazione si è data un obiettivo ambizioso: provvedere a raccogliere i 90mila euro necessari ad assumere per tre anni un altro genetista che affianchi chi già opera, per riattivare il servizio per il prossimo autunno con maggiori risorse umane e un conseguente allargamento del servizio.

«Alle donne colpite da cancro del seno o dell’ovaio, e alle loro parenti - ha osservato Nini Ferrari, presidente di Esa - deve essere proposto il test per la ricerca delle mutazioni dei geni che moltiplicano il rischio di questi due tumori femminili. Il nostro impegno non verrà meno al fianco delle donne che combattono la malattia e della Breast Unit dell’Ospedale Civile, vero e proprio quartier generale dove i professionisti che operano nell’ambito delle malattie oncologiche lavorano fianco a fianco con un approccio multidisciplinare».

«La Breast Unit è stata pensata per essere un grande punto di riferimento per tutte le donne che affrontano un percorso di diagnosi e cura del tumore al seno - ha spiegato il direttore generale dell’Asst, Ezio Belleri -. In questo sforzo abbiamo, ancora una volta, con noi Esa che ha già donato molte risorse e continua il suo percorso virtuoso».

Sono circa 200 le donne avviate a consulenza genetica lo scorso anno, ma i numeri sono destinati a crescere «perché c’è una maggiore accuratezza diagnostica», hanno sottolineato i direttori delle due Unità operative di Ostetricia e ginecologia, Enrico Sartori e Franco Odicino, con la responsabile della Breast Unit, Edda Simoncini. Questo esame ha acquisito sempre maggiore importanza in un’ottica di «medicina di precisione» per offrire terapie più mirate alle donne già malate e consentire a chi presenta un rischio alto di sviluppare un tumore al seno o all’ovaio di accedere a un percorso personalizzato di prevenzione e diagnosi precoce. 

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