Truffa dei rilevatori di fumo rifilati agli anziani, 9 condanne

Nove condanne e un'assoluzione per i truffatori che convincevano anziani ad acquistare rilevatori di fumo spacciandoli per obbligatori
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Da Brescia e Milano sino al Friuli. Tutto per truffare anziani. Per i soggetti, che nell'ottobre del 2015 finirono in manette dopo l'intervento dei Carabinieri di Spilimbergo (Pordenone), il processo si è chiuso con altrettante condanne a pene che vanno da 10 mesi ad un anno e nove mesi. Assolto invece il solo tra gli imputati cui era contestato non il raggiro materiale, ma l'associazione a deliquere, contestazione venuta meno per tutti nel verdetto dei giudici.

Tutte le persone coinvolte erano residenti tra le province di Brescia e Milano e per questo il processo è stato celebrato nella nostra città. Il gruppo proponeva l’installazione nelle cucine delle loro abitazioni di attrezzature che venivano spacciate come sofisticati nasi elettronici in grado di rilevare anche minime percentuali di monossido ma che in realtà erano semplici rilevatori di fumo.

Non solo. I venditori porta a porta, che da Brescia si muovevano verso il Friuli e il Veneto, convincevano le loro vittime facendo loro credere che una recente legge avesse reso tali attrezzature obbligatorie. Si tratta di sette albanesi e tre italiani. Tutti sono stati assolti dal reato di associazione a delinquere mentre gli esecutori dei raggiri sono stati condannati per gli episodi di cui erano stati ritenuti responsabili.

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